Puppa (Pd): “Geal: la priorità è dare certezze all’acqua
 lucchese e agli investimenti che il territorio aspetta da anni. Con la 
legge Baldini avremmo vissuto altri due anni di blocco e di stallo, 
dannoso per il territorio a tutto vantaggio del
 socio privato, Acea. Il centrodestra afferma di volere tutelare la 
città: ma la verità è che l’acqua di Lucca al 50 % è in mano ad una 
società quotata in borsa.”
“Si sa da 30 anni che la concessione di Geal sarebbe 
scaduta nel 2025: il problema non è il Partito Democratico che agisce 
per tutelare gli interessi del territorio e dei cittadini, soprattutto 
coloro che attendono investimenti da anni. Il problema
 è il sindaco Pardini, che ha affidato tutto a una proroga illegittima, 
temporeggiando per quasi tre anni e riducendo la discussione agli ultimi
 mesi utili per prendere una decisione”. 
Dopo alcuni giorni dalla bocciatura della legge Baldini 
in merito alla proroga della concessione di Geal, interviene il 
consigliere regionale del Partito Democratico, Mario Puppa.
“Da consigliere regionale eletto nella provincia di 
Lucca il mio primo interesse è tutelare i cittadini del territorio che 
rappresento - spiega -. La bocciatura della proroga va proprio in questa
 direzione: innanzitutto per un fatto di metodo,
 perché 35 sindaci del territorio hanno legittimamente chiesto di essere
 ascoltati in commissione prima di arrivare alla votazione in consiglio 
regionale, ma il consigliere della Lega Baldini ha negato questa 
possibilità. Era difficile a quel punto tradire
 le aspettative di 35 comuni (tra l’altro di tutte le formazioni 
politiche, anche di centrodestra) come se non esistessero. Poi c’è un 
motivo di sostanza: la destra si riempie la bocca delle performance di 
Geal, senz’altro buone, ma omette sistematicamente
 di ricordare che il 40% del territorio è ancora sprovvisto di 
acquedotto e fognatura. Dal mio punto di vista la priorità per il 
territorio, a partire da Lucca, è rappresentata dalla necessità di 
procedere con gli investimenti, soprattutto in quelle zone che
 attendono servizi da molto tempo. Già in questi due anni e mezzo gli 
investimenti da parte di Geal sono stati molto ridotti, non per colpe 
particolari, ma anche per la difficoltà - essendo la società piccola e 
andando verso la fine della concessione - di sostenere
 cifre ingenti. L’amministrazione di centrosinistra ha fatto moltissimo,
 a partire dal collegamento tra l’Oltreserchio e il depuratore di 
Pontetetto, ma c’è ancora molto da fare. Dare una proroga di altri due 
anni avrebbe significato rimandare solo il problema
 congelando tutto così com’è. Ma questo non è fare gli interessi dei 
cittadini che aspettano risposte e interventi. È il contrario: è fare 
gli interessi del socio privato: Acea. Si fa un gran parlare di acqua di
 Lucca, ma la verità è che questa risorsa oggi
 è al 50 % in mano non ai lucchesi, ma ad una società privata quotata in
 borsa. Gaia, invece, è l’unica società interamente pubblica della 
Toscana e rispetta quindi anche il volere popolare con il Referendum 
sull’acqua che aveva dato un’indicazione chiarissima
 in questa direzione”.
“Da parte della destra non stiamo assistendo a una 
discussione nel merito della questione, non si citano investimenti, 
garanzie, non si indicano le strade che l’amministrazione comunale di 
Lucca intende perseguire per tutelare la risorsa idrica
 e dare al territorio lo sviluppo che attende e merita - conclude- Puppa
 -. Le uniche parole che sentiamo spendere sono quelle solite e ripetute
 come un mantra, agitando lo spauracchio di un sicuro e vertiginoso- ma 
non provato da niente - aumento delle bollette.
 A leggere anche l’articolo pubblicato ieri da Lucca in Diretta e a 
leggere i dati pubblicati dall’Autorità idrica toscana notiamo al 
contrario che sono anni, almeno dal 2014, che le tariffe di Geal 
aumentano anno dopo anno (sia con la precedente amministrazione
 che con quella attuale), tanto che oggi le differenze tra i vari 
gestori sono minime. E, anzi, anche la questione tariffaria - insieme a 
quella relativa agli investimenti - dovrebbe un punto necessario da 
affrontare in sede di trattativa e rispetto alla quale
 l’amministrazione comunale dovrebbe pretendere garanzie e certezze. 
Forse a 10 mesi dalla scadenza della concessione il sindaco di Lucca 
dovrebbe preoccuparsi e impegnarsi per questo, anziché fomentare una 
propaganda che non fa bene a nessuno. Sull’acqua occorre
 agire insieme, come territorio e come forze politiche, perché è un bene
 primario che riguarda tutti: occorre dare sicurezze a Lucca, fare un 
ragionamento di ambito e tutelare cittadini e territorio. L’auspicio è 
che i prossimi mesi non vengano utilizzati per
 portare avanti la medesima inerzia degli ultimi 2 anni e mezzo: ora 
servono programmazione e scelte chiare”.
Mario Puppa 
             
            
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