La soluzione c’è!
La confusione assoluta che regna nella politica della Provincia di Lucca e nel capoluogo in materia di acqua e servizio idrico non ci coglie di sorpresa. Sono almeno tre anni che, nel dibattito pubblico, andiamo ponendo il tema del superamento delle divisioni in tre gestioni del servizio idrico fra Acque/Gaia/Geal, unitamente al controllo dei prelievi ed ai rilasci di acqua verso il sistema industriale e dal sistema industriale rilasciata nei corsi di acqua e nella falda .
E’ arrivata a scadenza la concessione di Geal, gestore di Lucca con soli 34.000 allacci fognari dichiarati dall’azienda e 28.000.000 di metri cubi di acqua potabile venduta a Pisa e Livorno. Il Comune si è intestardito nel chiedere una proroga oltre il massimo di legge di 30 anni, attende una sentenza del Tar prevista per il 20 febbraio e da poco ha visto naufragare un accordo bipartisan fra ambienti del PD e della destra, messo su in Regione Toscana inventandosi una “super cazzola” come quella della installazione di contatori e software finanziati dal Pnrr per avere questa agognata proroga.
Intanto l’Oltre Serchio resta ancora senza le fognature, come la Brancoleria ed altre frazioni del territorio comunale ed esplode il problema della presenza dei Pfas nelle acque di falda del territorio comunale a partire da quella di San Filippo e San Pietro a Vico, grazie al lavoro di Arpat e a quello prezioso di Greenpeace, con cui ci onoriamo di condividere un lavoro in profondità fra fiumi, torrenti e scarichi di depuratori.
In Toscana è in campo una potente operazione affaristica e finanziaria con sede operativa a Firenze e Prato che detengono oltre il 51% della Multitutility in cui hanno collocato d’imperio la gestione del servizio idrico come quello dei rifiuti e costoro stanno tentando di espandersi come uno schiaccia sassi.
Va ricordato come attualmente sia presente uno stesso socio privato nelle varie gestioni oggetto di questa offensiva: questo portatore di interessi è Acea, socio di Geal e quindi del Comune di Lucca, mentre l’unica azienda tutta pubblica rimane GAIA, che gestisce Valle del Serchio, Versilia, Massa Carrara e Pistoia. La domanda che abbiamo posto a tutte le forze politiche e alle istituzioni locali è la seguente: volete rispettare il referendum del 2011 o no?