Lo scorso 25 agosto il sindaco di Lucca ha firmato l'atto per il decoro e il contrasto al degrado urbano e al bivacco nel centro storico facendo "guadagnare" ancora una volta alla città i disonori della cronaca nazionale e scatenando le polemiche del centro sinistra.
Un atto assolutamente inqualificabile che colpisce però per alcuni aspetti significativi.
In primis, come rivendicato dall'assessore Barsanti, l'ordinanza sarà applicata a discrezione degli amministratori. Tradotto: chi beve una birra sui gradini da persona "normale e educata" non sarà preso in considerazione, se però si alza troppo il gomito o ci si addormenta su un sagrato le sanzioni saranno ferree e immediate.
Come se dormire su un sagrato perché le istituzioni si sono dimenticate di te e ti sei ritrovato senza tetto fosse un crimine.
Non solo: saranno comunque gli stessi promotori i detentori della legge che decideranno se e come applicarla.
Oltre all'atto palesemente discriminatorio fa amaramente sorridere lo sdegno dell'"opposizione" di centro sinistra. Proprio l'assessore Raspini con l'amministrazione Tambellini promosse nel 2018 il nuovo regolamento della polizia urbana, includente alcune prescrizioni del Decreto Minniti, compreso il Daspo urbano. Un regolamento dai contenuti molto simili a quelli della recentissima ordinanza, come ha infatti sottolineato Raspini in un recente intervento: i titoli IV e V su decoro e sicurezza urbana già vietavano alcuni comportamenti come dormire, bivaccare o sostare con animali in luoghi pubblici.
Regolamento che ha colpito, e colpirà, persone senzatetto e venditori ambulanti che in alcuni casi si sono poi rivolte al nostro sportello di ascolto popolare, sottoponendoci multe anche superiori ai 400 euro e lamentando la requisizione di coperte e stuoie da parte della polizia municipale. Inutile sottolineare che queste multe mai saranno pagate, dal momento che i destinatari sono per lo più nullatenenti.
Aldilà della costante e ipocrita bagarre mediatica a tutti i livelli, non si può quindi far altro che riscontrare per l'ennesima volta la totale continuità politica tra governi e amministrazioni di destra e a guida PD.
Come non pensare anche alle numerose ordinanze per sicurezza e decoro urbano in città governate dal centrosinistra, come Firenze e Bologna o, per restare a Lucca, al caso di beni pubblici come l'ex Manifattura Tabacchi, che dopo i numerosi e contestati tentativi maldestri di svendita da parte della giunta Tambellini ha visto fin dalle prime settimane della giunta Pardini ripresentare con tanto di festanti rivendicazioni progetti per lo storico edificio pubblico all'insegna della speculazione economica e con gravi conseguenze sociali e ambientali.
Lottare contro un’ordinanza evidentemente discriminatoria e ingiusta è urgente e necessario: ma se vogliamo insorgere, andiamo oltre al diritto di sorseggiare la birretta sugli scalini di San Michele.
Rompiamo la vetrina che avvolge la città, andiamo a vedere cosa accade nei vicoli bui, nelle zone d’ombra e identifichiamo le reali responsabilità.
Pretendiamo giustizia sociale e lotta alla povertà.