Credo che difficilmente il conflitto Tra la Russia e per procura 
degli USA/Nato, con  l’Ucraina,   potrà chiudersi in virtù dell’azione 
messa in campo dalla nuova amministrazione americana , con a Capo 
“l’imprenditore” Trump. Ciò perché innanzitutto, non sarà facile  
muovere il blocco di potere (che vedono nella guerra in Ucraina una 
affare gigantesco) fatto dai fabbricanti di armi, dai Fondi speculativi,
 finanzia speculativa... Basta vedere come degli 87,6 miliardi di 
dollari dati dagli USA a sostegno della guerra dell’Ucraina contro la 
Russia essi siano rientrati con gli interessi nell’economa Americana 
attraverso la maggiore vendita di armi e di petrolio in sostituzione di 
quello Russo, mente dei 130 miliardi di euro dati dalla Unione Europea 
all’Ucraina non solo non è rientrato niente ma  essi sono stati dati 
riducendo le spese sociali ai cittadini soprattutto nella sanità, 
scuola, servizi, come è avvenuto in Italia. Inoltre   è soprattutto dal 
potere politico USA,  dall’esercito e dalla  CIA...  che oggi è molto 
forte , e che si è  coagulato intorno alla figura di Trump, il quale 
scuramente  proseguirà  come con Biden,  nella  rinnovata fiducia 
nell’egemonia degli Stati Uniti e nel loro diritto-dovere di esercitarla
 globalmente .
  
    
  
    E’ in questo contesto che la Meloni è andata a genuflettersi 
candidandosi come la leader  più affidabile in funzione delle politiche 
che gli USA con Trump vorranno portare avanti in Italia ma pensando di 
avere un ruolo anche in Europa , la quale non ha uno straccio di 
strategia per la pace e continua ad armare l’Ucraina sostenendo che con 
essa arma se stessa.
  
    
  
   Ora,  molti commentatori politici pensano che con Trump ci sarà una 
svolta decisiva verso la pace, senza capire (a mio parere) che quello 
della ricerca di un accordo di pace con L’ucraina/Russia , è un 
approccio  già  minato alla base,  in quanto non può esserci  una vera  
possibilità di  negoziazione tra pari,  perché  è  impossibile  per gli 
USA ,  accettare qualunque esito che possa essere percepito come una 
sconfitta.
  
    
  
   Può Trump  dare un’affidabile certezza sulla non adesione alla NATO e sul non riarmo Ucraino ?
  
    
  
    È certo che Trump proverà a esercitare la massima pressione 
possibile su Mosca, nel tentativo di costringerla ad accettare un 
negoziato in cui rinunci (quantomeno in parte) alle sue legittime 
aspettative: garanzia di non adesione alla Nato dell’Ucraina, autonomia 
del Donbass e Crimea... Ma  come dice Lavrov, “la diplomazia occidentale si riduce tutta a minacce, sanzioni, punizioni e ricatti”. 
  
    
  
    
  
    
  
   Un tale approccio da parte di Washington a sua volta non lascerà alla
 Russia altra alternativa che cercare di risolvere il conflitto sul 
campo di battaglia .
  
    
  
   Per il Cremlino, infatti, vi sono almeno due punti irrinunciabili, 
che lo stesso Lavrov ha delineato: rifiuto di una tregua (una strada che
 non porta da nessuna parte) ma ricerca di una soluzione globale e 
duratura, così come la necessità che gli eventuali accordi per risolvere
 il conflitto debbano includere un meccanismo che garantisca 
l’impossibilità di violarli. Soprattutto questa seconda parte, stante 
l’assoluta inaffidabilità occidentale (che Mosca ben conosce), è 
estremamente delicata e, al tempo stesso, assai difficile da garantire 
effettivamente, ragion per cui molto probabilmente la Russia alla fine 
potrebbe  preferire assicurarsela in campo militare  attraverso la 
distruzione delle forze armate,(già in gran parte avvenuta ) e della 
capacità dell’industria bellica di Kiev di continuare con la guerra  , 
ma con il rischio concreto che la Nato e L’Europa entrino direttamente 
in guerra contro la Russia  andando oltre quello che già stanno facendo,
 con ciò che significherebbe rispetto alla prospettiva di olocausto 
nucleare.
  
    
  
   Credo comunque che , anche se tutto ciò rende  molto difficile , il 
raggiungimento di un accordo reciprocamente accettabile... non vedo allo
 stato attuale spazi di mediazione possibili per  entrambi le parti, 
penso però che in un modo (accordo tra le parti) o nell’altro,  con la 
Russia che dichiarerà di aver raggiunto i propri obbiettivi sconfiggendo
 con le armi sul campo l’Ucraina, Il 2025 vedrà con ogni probabilità la 
fine del conflitto  in Ucraina  e ciò rappresenterà un passaggio 
cardine, destinato a pesare pesantemente sugli anni successivi, perché 
quale che sia il modo in cui si concluderà non potrà mutare la sostanza di tale evento, ovvero la sconfitta politico-militare della USA/NATO, e quindi dell’egemonismo occidentale.
  
    
  
    La portata di tale sconfitta, che è inevitabile, ancora non appare 
pienamente, e di sicuro saranno fatti sforzi enormi per occultarla ,  
ma  solo una volta avvenuta risulterà evidente, ed i suoi effetti si 
propagheranno come onde sismiche, scuotendo l’intera architettura 
politica occidentale.
  
    
  
   A ciò si andrà inevitabilmente ad aggiungere la crisi della NATO stessa, da un lato stressata dalle
 pressioni dell’amministrazione americana, dall’altro messa a dura prova
 nel mantenere un crescente impegno economico mentre la crisi 
susseguente alla rottura con la Russia morde sempre più (vedi la 
chiusura del gasdotto Russo che passa dall’Ucraina ed i rincari continui
 energetici ... e, ovviamente (come  già emerge) la consapevolezza che 
gli europei da soli, nonostante il bellicismo sbandierato dalle élite, 
se non entrano direttamente con gli eserciti in guerra contro la Russia ,
 oggi non sono assolutamente in grado di fronteggiare la Russia.
  
    
  
   Credo quindi che la vittoria della Russia in Ucraina (comunque 
conseguita con il costo impressionante di centinaia di migliaia di 
soldati Ucraini e Russi morti) infliggerà una potente mazzata alla 
credibilità dell’Alleanza Atlantica, ne minerà la coesione interna e, 
non da ultimo, scuoterà dalle fondamenta le leadership europee  tra cui 
l’Italia, che, invece, hanno puntato totalmente sulla sconfitta della 
Russia.
  
    
  
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  
   Umberto Franchi         6 gennaio 2025   
             
            
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