Ci provai in tutti i modi, con interventi e dichiarazioni pubbliche e perfino con un webinar, ma non fui in grado di riportare unità laddove il seme della divisione campanilistica e del personalismo si era insinuato.
Era chiaro che si sarebbe andati a sbattere, e così fu.
Lucca e Viareggio si fecero una guerra empia e stupida e nessuna delle due ottenne la nomina a Capitale italiana della cultura 2024.
Perché per vincere ci voleva un progetto comune, una progettualità territoriale, un coinvolgimento di più realtà istituzionali, economiche, sociali e culturali di tutta la provincia.
Mario Pardini, annunciando la candidatura di Lucca a Capitale della cultura 2026, mostra subito un altro approccio e si dichiara pronto a dialogare e a condividere il progetto con altri comuni della Lucchesia, in particolare Pescaglia e Viareggio, a prescindere dal colore politico delle Giunte.
Vince chi ha un progetto che lasci un'eredità al territorio, non chi ha i monumenti più belli.
E chi sa far fruttare i simboli del passato, come Giacomo Puccini, come forza creatrice per immaginare il futuro.
Dentro e fuori le istituzioni, il mio impegno al fianco di questo comune sforzo sarà intenso e convinto.