Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe fra Birmania ed Europa

Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe fra Birmania ed Europa

 

Ultimi giorni per visitare la mostra della Fondazione Ragghianti | Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe fra Birmania ed Europa


a cura di Max Seidel e Serena Calamai

 

 

 

Fino al 3 novembre le sale espositive della Fondazione Ragghianti, a Lucca in via San Micheletto 3, ospitano la mostra “Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe fra Birmania ed Europa”, organizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il partenariato del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dedicata all’artista birmano Sawangwongse Yawnghwe (Sawang) e curata da Max Seidel e Serena Calamai, consiste in una selezione di oltre sessanta opere, molte delle quali incentrate sull’aspro e interminabile conflitto fra tirannide e democrazia che interessa la Birmania da oltre mezzo secolo. Anziché limitarsi al semplice resoconto delle tragedie che caratterizzano la storia recente del Paese, Sawang rappresenta i disastri della guerra attraverso immagini simboliche, spesso ispirandosi a Francisco Goya.

La stessa biografia dell’artista, nato nell’area controllata dai ribelli nello Stato birmano di Shan, si intreccia con i drammi racchiusi nelle sue opere. Suo nonno fu il primo presidente della Birmania dopo la fine del colonialismo inglese, e fu ucciso in un colpo di stato militare.

L’arte di Sawang diventa testimone delle sofferenze dei popoli oppressi, e questa mostra ne raccoglie alcuni esempi di straordinaria potenza, in cui l’autore riesce a plasmare in linguaggio figurativo la profonda essenza storica del dramma burmese: da una parte la battaglia pacifica dei monaci buddisti, che protestano contro la dittatura solamente levando le mani in preghiera, e dall’altra la violenza della giunta militare.

Oltre ai lavori dell’artista ispirati dalla storia politica del suo Paese di origine, l’esposizione dedica spazio a un ciclo di opere in cui Sawang riflette su importanti temi della pittura europea moderna, confrontandosi con la tradizione culturale del nostro continente. Una parte della mostra ospita infatti una selezione di lavori che traggono ispirazione da “Le Chef-d’œuvre inconnu” di Honoré de Balzac e da “L’Œuvre” di Émile Zola.

L’orario di apertura è dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18.

Per informazioni: www.fondazioneragghianti.it , info@fondazioneragghianti.it , tel. 0583 467205.

 

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