Oggi (21 ottobre) avrebbe compiuto 100 anni il professore Guido
Cesaretti. Un lucchese mai dimenticato da generazioni di studenti che,
fino agli anni ‘70, hanno imparato con lui declinazioni e coniugazioni
della lingua latina. Cesaretti, classe 1924, ha
insegnato dapprima alle Dorotee e poi all’allora istituto magistrale
Paladini – nelle due sedi di via San Nicolao e di piazzale San Donato.
Una cattedra che ha ricoperto fino a quando è sopraggiunta la
malattia che il 21 dicembre 1976 lo ha vinto. La sua precoce scomparsa
colpì la città e in particolare il mondo della scuola e della cultura.
Di lui i colleghi stessi dicevano che era l’unico
classicista in grado di tradurre dal latino e dal greco antico senza il
vocabolario, aiuto di cui non aveva bisogno nemmeno nella correzione
dei compiti. Uomo elegante e riservato, docente temutissimo e severo.
Ancora oggi gli ex studenti parlano di lui come
il professore che non faceva sconti a nessuno: lo studio, secondo
Cesaretti, era prima di tutto un patto di onestà con se stessi. Era
necessario dare tutto, impegnarsi al massimo, esattamente come faceva
lui nell’insegnamento. E così, nel tempo, divenne pensiero
comune che essere promossi da Cesaretti volesse dire avere una marcia
in più. Nell’anno in cui venne a mancare, il 1976, avrebbe dovuto
ricoprire la cattedra di latino al liceo scientifico Vallisneri – quello
di Capannori, alla Madonnina, la succursale di
campagna prima di diventare liceo Majorana. I suoi alunni e tanti che
lo hanno conosciuto hanno chiesto alle autorità competenti l
intitolazione di una via in Riccardo del grande maestro Lucchese.