DA CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD: A Lucca, i rappresentanti delle aziende metalmeccaniche di Confindustria di Lucca Pistoia e Prato in assemblea; presente il direttore di Federmeccanica
1618 imprese, 1497 addetti, valore della produzione pari a di 4,37
miliardi di euro. Questi sono i numeri che esprimono l'industria
metalmeccanica di Lucca, Pistoia e Prato. A queste cifre vanno aggiunte
quelle della nautica, che per molti versi è assimilata alla meccanica
generale e risponde a logiche analoghe.
Non è quindi da
meravigliarsi se il settore, in Confindustria Toscana Nord, rappresenta
il secondo comparto in ordine di iscritti; oltre ai due raggruppamenti
che rispondono a precise vocazioni territoriali (le imprese della
meccanica per la carta a Lucca e del meccanotessile a Prato), nella
sezione si ritrovano realtà fra loro anche molto eterogenee:
dall'industria ferroviaria che ha il suo fulcro a Pistoia, alla
metallurgia per la lavorazione del rame e il trattamento di parti in
metallo, a quelle che operano nel settore oil and gas, produzione di
macchinari per l'industria e il packaging, serramenti per la casa,
motori autofrenanti; tutte con il medesimo tratto comune, di
rappresentare eccellenze nel proprio settore.
Occasione di incontro e
confronto, la prima assemblea che si è tenuta oggi (14 ottobre 2024) e
che ha visto l'esordio alla guida della sezione di
Vincenzo Renzo, in carica dopo le elezioni del mese di aprile; al tavolo con lui, in veste di ospite d'onore, il direttore di Federmeccanica
Stefano Franchi.
"La produzione industriale della metalmeccanica a Lucca Pistoia e Prato - commenta
Vincenzo Renzo
- non è sfuggita all'andamento lento del livello nazionale e, a parte
l'eccezione dei mezzi di trasporto, (ferrotranviario e nautica) il
settore segna una stasi, secondo la recente rilevazione del Centro Studi
Confindustria Toscana Nord. Oggi, fra tanti colleghi, ho però percepito
la pervicace intenzione di continuare a fare impresa, secondo una serie
di dettami che ci accomunano e che sono propri del nostro sistema
confindustriale, e di Federmeccanica: attenzione alla sostenibilità
ambientale e sociale, ricerca, innovazione, valorizzazione delle nostre
risorse aziendale e formazione di nuovi addetti, welfare aziendale. Il
tutto nell'ottica della competitività e consapevoli che da qui a poco
saremo chiamati a confrontarci con temi sempre più pressanti, in quadro
internazionale probabilmente diverso da quello a cui siamo abituati e
che non è indifferente per aziende come le nostre, che lavorano in ogni
Paese del mondo; mi vengono in mente, ma non sono gli unici, il grande
problema della denatalità e dei profili professionali emergenti. Da
queste sfide non ci potremo sottrarre e saremo chiamati a dare una
risposta coesa e collettiva. Anche per questo consideriamo prezioso,
oggi, l'incontro con il direttore di Federmeccanica".
In foto Stefano Franchi e Vincenzo Renzo
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