In
riferimento all’approvazione della delibera di indirizzo da parte del
Consiglio Comunale riguardante le Residenze Sanitarie Assistenziali
(RSA), il Presidente del gruppo civico Toscana 2030, Domenico
Capezzoli, sente l’urgenza di manifestare il proprio deciso dissenso
rispetto alle decisioni intraprese, sulle strutture comunali Pia Casa e
Monte San Quirico.
Capezzoli sottolinea che la
decisione di procedere alla chiusura di Monte San Quirico, giustificata
con motivazioni di sostenibilità economica senza un documento ufficiale,
si presenta come una soluzione affrettata e priva di una strategia
complessiva. "Questa chiusura non solo mette a rischio posti di lavoro,
ma compromette anche la qualità dell’assistenza fornita agli ospiti,
creando un clima di incertezza e preoccupazione tra il personale e le
famiglie coinvolte. **Pertanto, ribadiamo un secco no alla chiusura di
Monte San Quirico.**"
Inoltre, sebbene la decisione
di mantenere attiva la RSA Pia Casa possa apparire inizialmente
favorevole, essa non può mascherare l’assenza di un piano strategico
chiaro e coerente da parte dell’amministrazione Pardini. "La gestione
delle risorse destinate a queste strutture mostrerà evidenti lacune, e
trascurerá la necessità di investimenti significativi volti a garantire
standard di assistenza adeguati", afferma Capezzoli.
Un
ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla proposta di
una nuova RSA a Campo di Marte. "Sebbene Toscana 2030, sia favorevole è
importante inanzitutto sottolineare che la decisione finale spetta
alla Regione anche se nutriamo perplessità alla base della normativa
vigente sulle rsa in Toscana . È inaccettabile avanzare progetti
ambiziosi senza una chiara considerazione delle restrizioni normative
vigenti, il che rischia di compromettere gli sforzi futuri", spiega il
Presidente.
Capezzoli denuncia anche la mancanza di
dialogo e ascolto da parte di questa amministrazione, che ha risposto
in modo negativo alla richiesta di un consiglio comunale straordinario.
"Ignorare le preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni sindacali e
dalla comunità rappresenta un segnale allarmante di irresponsabilità e
insensibilità verso chi vive quotidianamente le difficoltà del settore",
sottolinea.
In questo contesto, la scadenza della
concessione fissata per il 30 novembre p.v. introduce ulteriori
incertezze. "È imprescindibile che Pro.ges ritiri immediatamente la
procedura di licenziamento collettivo attualmente in corso, e dal nostro
punto di vista pensiamo che si debba procedere ad una proroga
dell'attuale gestore . La salvaguardia dei posti di lavoro deve essere
garantita, e le clausole di protezione occupazionale devono essere
rispettate, anche in assenza di una pianificazione chiara da parte
dell’amministrazione", afferma Capezzoli.
Riteniamo
sia un obbligo della Prefettura convocare le parti sociali. "È
fondamentale che il Prefetto non indugi ulteriormente e convochi un
incontro urgente per affrontare le questioni critiche in gioco. La
trasparenza e il dialogo sono essenziali per evitare una gestione
disastrosa della situazione attuale", conclude il Presidente di Toscana
2030.
In conclusione,
Capezzoli si aspetta che le decisioni future siano improntate a una
visione più responsabile e lungimirante per le RSA, tutelando gli
interessi tanto degli ospiti quanto dei lavoratori, e evitando di
sacrificare il futuro per una gestione affrettata e priva di strategia.
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