Entrando
nell’autostrada dal casello di Lucca Est, non si può fare a meno di
vedere un grande cartello in mezzo al campo lungo via Fornacette che
pubblicizza la prossima realizzazione di edifici commerciali per 1.700
mq e di un parcheggio per 7.400 mq.
Un ennesimo supermercato a S.Concordio? Eppure il Piano Strutturale
vigente approvato nel 2017 prevede in quel preciso mappale un
“parcheggio di scambio di uso generale (punto 10.4 area di sosta e
parcheggi)” e, ancora prima, la Variante di salvaguardia del 2012,
vincolava la zona al rispetto autostradale . Sorprende pertanto che il
Piano Operativo adottato nel 2021 dalla precedente Amministrazione
Tambellini e approvato nel 2024 dall’attuale Amministrazione Pardini
preveda “insediamenti commerciali e direzionali (classe D4)” e il piano
operativo prevede ora centro commerciale. A cosa è dovuta questa
discrepanza tra lo strumento urbanistico sovraordinato e il Piano
Operativo che ad esso dovrebbe conformarsi? Se fosse dovuta
all’accoglimento di una Osservazione, viene spontanea la domanda su come
mai una osservazione che modifica la strategia comunale dei parcheggi e
comporta sicuro consumo di suolo è stata approvata, mentre tutte le 16
osservazioni presentate dal Comitato per S.Concordio, ognuna delle quali
finalizzata a limitare nuove costruzioni e consumo di suolo, su aree
pubbliche e private, sono state respinte.
Lì, lungo l’autostrada, sarebbe stato opportuno creare una fascia verde,
una “quinta arborea” per proteggere dall’inquinamento del traffico, e
certo l’ultima cosa da fare era costruirci un centro commerciale di
1.700 mq con relativo parcheggio. Sarebbe stato opportuno mantenere
quello che c’era prima, cioè un boschetto, come ben si può vedere dallo
storico di Google Heart, un boschetto di alberi veri, non di pioppi da
cartiera. il boschetto che c'era prima si era costituito spontaneamente
perché “tanto era una zona di rispetto autostradale” è stato abbattuto
un poco alla volta, e quest’estate era rimasto un solo enorme pioppo
nero, un albero monumentale, del diametro di 1 metro e 70, certo il più
grande albero di S.Concordio, molto più grande, per intendersi, del
pioppo che si trova nel Parco della Montagnola nei pressi di piazza Aldo
Moro. Quest’estate dunque è stato abbattuto anche quello, gli enormi
tronchi sono ancora sul posto, eppure si trovava ai margini del grande
campo, era esterno, non dava noia, poteva rimanere e costituire semmai
un elemento che valorizzava il parcheggio o il centro commerciale. Dopo
l’abbattimento dell’ultimo grande albero, su tutta l’area è stato steso
uno spesso strato di terra e sassi, con un innalzamento del piano di
campagna di parecchi centimetri con riporto di terra e sassi. Eppure
quella, secondo gli elaborati della pericolosità idraulica del Piano
Strutturale, è una zona soggetta ad allagamenti e ristagni tanto quanto
gli spalti a sud delle Mura, ed ovvio che ora, e ancor più dopo che sarà
costruito il centro commerciale e i parcheggi, l’acqua andrà da qualche
altra parte.
Chi può, dal Comune, ci illumini, perchè non capiamo.
Comitato per San Concordio
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