Giovanni Pascoli: la sua casa, i suoi mobili e il suo ruolo nel dibattito sul futuro

Fondazione Ricci ETS
Il Liberty a Barga

Giovanni Pascoli: 

la sua casa, i suoi mobili e il suo ruolo nel dibattito sul futuro 

nella mostra “La nuova Barga” alla Fondazione Ricci 

Pronto anche il catalogo, che sarà presentato a settembre

La mostra è aperta da venerdì a domenica a ingresso libero

in via Roma, 20 a Barga

 

Barga, 9 agosto 2022 – Giovanni Pascoli: la sua casa, i suoi mobili e il suo ruolo nel dibattito sul futuro di BargaNella mostra “La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)”in corso alla Fondazione Ricci ETS di Barga (via Roma, 20) a ingresso libero, si possono leggere vicende di persone e famiglie, dello sviluppo di una città, microstorie che compongono un quadro generale di grande trasformazione, nel quale fu immerso anche il poeta di Castelvecchio. Il nuovo allestimento si è infatti arricchito di materiali emersi dalle donazioni di diversi privati alla Fondazione Ricci, che testimoniano la Barga dei migranti di ritorno, i protagonisti di un cambiamento sociale ed economico che si esprimeva nelle linee delle loro nuove case, finalmente belle e importanti testimoni di un raggiunto successo economico. 

Una delle novità di questa riedizione della mostra sono gli sudi sull’architettura e le decorazioni di casa Pascoli, in chiave LibertyCasa Pascoli, a Castelvecchio Pascoli, è infatti un edificio preesistente, ma trasformato e ampliato nell’arco temporale interessato dalla mostra. “Un primo ampliamento all’interno della “Chiusa” avvenne nel 1905 con in edificio detto “il colosseo”, voluto dal poeta stesso – spiega la direttrice dell’Istituto Storico di Barga Sara Moscardini -: nelle sue intenzioni doveva servire a trasformare la proprietà in un una piccola azienda agricola: Un altro intervento riguardò l’altana: avvenne dopo il terremoto del 1920, in quanto fu necessario mettere delle catene di ancoraggio agli archi presenti che negli anni successivi alla morte di Pascoli, furono poi trasformati in bifore”.

I pannelli in mostra illustrano in particolare gli interni e gli arredi, le lampade, le decorazioni di casa Pascoli. “Negli interni di casa Pascoli si possono inventariare alcuni mobili di produzione dell'artista Adolfo Balduini (1881-1957) che, nativo di Altopascio (Lu) ma residente dal 1909 a Sommocolonia (Barga), oltre ad esprimersi tramite il bassorilievo su supporto ligneo e l'incisione, strumento base della tecnica di realizzazione della xilografia di cui è un ottimo esperto, produce mobili, inginocchiatoi”, spiega Maria Pia Baroncelli, vice Presidente della Fondazione Ricci, nel catalogo della mostra. Uno di questi è appunto oggi visibile nella Casa Museo Giovanni Pascoli. A casa Pascoli si trovano anche mobili in stile eclettico con soggetti scolpiti relativi al tema della caccia, che risentono delle produzioni pittoriche settecentesche legate al soggetto della ‘natura morta’ e che negli arredi da salotto (buffet, credenze, piattiere, argentiere..) nella cimasa, intagliate quasi a tutto tondo, mostrano teste di cane o anatre, beccacce appese allaccio, anche se non di produzione locale ma emiliana e della seconda metà del XIX secolo). Sono i mobili del salotto del poeta in cui nella vetrina a due ante al tema della caccia si associa quello della pesca”, precisa.

Il poeta ebbe un ruolo anche nell’acceso dibattito cittadino dell’epoca, sullo sviluppo della città – spiegano Cristiana Ricci, presidente della Fondazione Ricci, e Sara Moscardini: “Gli emigranti di ritorno sfogliavano le pagine della «Gazzetta di Barga», il nuovo giornale che, contrapponendosi a «La Corsonna», si andava facendo voce delle emergenti classi sociali cittadine. Il vecchio notabilato locale, che stava vivendo un certo impoverimento finanziario, osservò quest’ascesa con tolleranza fino a che gli emigranti di ritorno, forti di una nuova posizione economica, guidati dal più rappresentativo e loquace di essi, Pietro Funai, non cominciarono a salire le scale del palazzo Municipale per farsi iscrivere nelle liste elettorali. Fino allora esclusi dalle cariche pubbliche, perché privi del necessario censo, gli emigranti lottavano per essere riconosciuti degni e idonei a ricoprirle alla stessa stregua dei loro ex padroni. La vita politica di Barga si spaccò a metà: le due opposte fazioni presero il nome di “Crema” o “Castello”, dove risiedevano le famiglie dei signori, e “Popolo” o “Giardino”, il nuovo sobborgo che stava sorgendo con i capitali portati dall’estero. Un vivace scontro in cui ebbe un ruolo anche Giovanni Pascoli, solidale conentrambe le fazioni ma nei fatti schierato con la parte conservatrice”.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Ricci ETS e dall’Istituto storico lucchese sezione di Barga, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Barga, dell’associazione Italia Liberty, con la collaborazione della Fondazione Paolo Cresci e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. 

Insieme all’esposizione “La città delle formiche e i 100 Buffardelli boschivi”, la mostra è visitabile a ingresso libero fino al 26 settembre 2022 con i seguenti orari: venerdì 15,30-19,30, sabato e domenica 11-13 e 17-19; ingresso libero. 

Ecco le prossime iniziative che si svolgono alla Fondazione Ricci, che fanno parte anche della rassegna “Itinerari letterari a Barga. Tra ville e angoli suggestivi”, organizzata dal Comune di Barga, dalla Pro Loco di Barga, dalla Fondazione Ricci, da Unitre Barga e dall’associazione Cento Lumi di Barga.

Sabato 27 agosto alle 17 Francesca Sensini presenta “Non c’è cosa più dolce: Giovanni Pascoli ed Emma Corcos, lettere” (Il Melangolo). Sabato 3 settembre alle 17 Vincenzo Pardini presenta “L’accecatore” (Pequad edizioni). Sabato 1 ottobre alle 17 Giovanna Pellegrini presenta “Storia dell’altro millennio” (Amaducci editore).

Sarà inoltre presentato sabato 10 settembre alle 18 il catalogo della mostra “La nuova Barga. Architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)”, formato 24x30, pp. 432, con 1300 fotografie. A cura di Cristiana Ricci (le foto sono di Caterina Salvi), stampato da Maria Pacini Fazzi editore, edito dalla Fondazione Ricci con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Ministero dei Beni culturali, raccoglie una ricerca approfondita tra le oltre cento architetture realizzate e le storie familiari delle famiglie committenti. È in vendita alla Fondazione Ricci.

Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357, fondricci@iol.itwww.fondazionericci.infoFacebook “Fondazione Ricci ETS”, Instagram “fondazione_ricci_barga”.

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