Da sabato 21 settembre le sale espositive della Fondazione Ragghianti, a Lucca in via San Micheletto 3 , ospitano la mostra Burma. L'arte di Sawangwongse Yawnghwe fra Birmania ed Europa , organizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il partenariato del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dedicata all'artista birmano Sawangwongse Yawnghwe ( Sawang ) e curata da Max Seidel e Serena Calamai , consiste in una selezione di oltre sessanta opere, molte delle quali incentrate sull'aspro e interminabile conflitto fra tirannide e democrazia che interessa la Birmania da oltre mezzo secolo . Anziché limitarsi al semplice resoconto delle tragedie che caratterizzano la storia recente del Paese, Sawang rappresenta i disastri della guerra attraverso simboliche, spesso ispirandosi a Goya.
La stessa biografia dell'artista, nata nell'area controllata dai ribelli nello Stato birmano di Shan, si intreccia con i drammi racchiusi nelle sue opere. Suo nonno fu il primo presidente della Birmania dopo la fine del colonialismo inglese, e fu ucciso in un colpo di stato militare. In seguito all'attentato, suo padre e sua nonna fondarono un movimento di resistenza.
L'arte di Sawang diventa testimone delle sofferenze dei popoli oppressi, e questa mostra ne raccoglie alcuni esempi di straordinaria potenza, in cui l'autore riesce a plasmare in linguaggio figurativo la profonda essenza storica del dramma birmano: da una parte la battaglia pacifica dei monaci buddisti, che protestano contro la dittatura solamente levando le mani in preghiera, e dall'altra la violenza della giunta militare.
Oltre ai lavori dell'artista ispirati dalla storia politica del suo Paese di origine, l'esposizione dedica spazio a un ciclo di opere in cui Sawang riflette su importanti temi della pittura europea