Dal 7 ottobre 2023 a Gaza abbiamo visto immagini assai più sconvolgenti. Ma quella di un militare
israeliano che su un paesaggio di macerie sventolava la bandiera arcobaleno del movimento
LGBTQIA+ è stata, a suo modo, particolarmente inquietante. Perché mandava più o meno questo
messaggio: i diritti civili, se c’è bisogno, li imponiamo con le armi, e pazienza per i diritti degli innocenti
– danni collaterali – che ci rimettono la vita o che sono affamati e assetati, privati di cure mediche,
continuamente sottoposti ad attacchi e angherie.
Aderiamo al Toscana Pride, e invitiamo tutte le persone pacifiste a partecipare, perché la pensiamo
diversamente. Perché siamo convinte che l’arcobaleno del movimento LGBTQIA+ sia lo stesso
arcobaleno che, da Aldo Capitini in poi, è la bandiera del pacifismo italiano e non solo.
Pace e diritti stanno insieme. È l’assunto della Carta delle Nazioni Unite, tante volte tradito dall’azione
effettiva dall’organizzazione e tuttavia flebile punto di riferimento per contrastare la deriva militarista
del pensiero e della politica globale. È il senso intrinseco della nostra Costituzione, che collega il
ripudio della guerra con l’affermazione e la garanzia dei diritti civili, politici e sociali.
Non è possibile la tutela delle differenze e l’affermazione gioiosa della pluralità dell’essere umano
senza la pace. Non è possibile la pace senza la tutela delle differenze e l’affermazione gioiosa della
pluralità dell’essere umano.
Ci vediamo il 7 settembre, alle 16, a piazzale Risorgimento, Lucca.
Il Forum per la pace “Ripudiamo la guerra” di Lucca