La Presidenza Menesini ha fatto più danni della grandine al territorio lucchese.
Ponte sul Serchio: un grave errore della Provincia nella preparazione degli atti ha causato il blocco della gara di appalto e la ripetizione di moltissimi atti burocratici che hanno causato tre anni di ritardo nell’appalto con danni di molti milioni di euro alla collettività toscana.
Il grave che dopo aver ammesso l’errore il Presidente Menesini non ha neppure offerto le sue dimissioni o aperto una procedura per accertare le responsabilità nell’amministrazione, per un danno di oltre 3 milioni.
Assi Viari: il comportamento del Presidente Menesini è stato costantemente dilatorio alla realizzazione dell’opera a difesa non della comunità provinciale ma di interessi di alcune parti del Comune di Capannori, causando anche qui ritardi di anni e danni economici all’intera economia del nostro territorio.
Raddoppio Ferroviario: La Provincia sotto la Presidenza Menesini non ha sollecitato l’esecuzione dei lavori di raddoppio ferroviario per anteporre problematiche di sottopassi ferroviari nell’esclusivo interesse di Capannori, causando un ritardo di oltre due anni alla conclusione dell’opera.
Assistiamo ad una candidatura PD, con Pierucci, che si presenta come continuità a Menesini: una forzatura politica inaccettabile, con tutti i Sindaci bravi e di consolidata esperienza che ci sono nei Comuni della nostra Provincia.
Una continuità con scelte amministrative di parte, mai nell’interesse primario del territorio provinciale, non può essere condivisa.
I Riformisti ritengono indispensabile un Presidente che sia dichiaratamente di discontinuità con Menesini, per recuperare tutti gli errori fatti nella sua gestione e per far tornare la Provincia un Ente aperto a tutti.
Un Sindaco, con esperienza e stimato, che guardi solo all’interesse di tutto il territorio provinciale, abbia una visione complessiva e di lungo respiro per lo sviluppo armonico e condiviso dei vari Comuni interessati e abbia l’autorevolezza per non subire i giochetti della politica o la necessità di lavorare ai soli interessi del proprio Comune.
Per questo i Riformisti ritengono che le liste civiche, pur di diversa colorazione, debbono giocare un ruolo decisivo per l’elezione di un Presidente che sia di tutti, anche con la formazione di una loro lista autonoma a cui va il nostro sostegno.
Una lista con al centro gli interessi di tutto il territorio e di tutti i Comuni.
Il nuovo Presidente della Provincia deve essere un bravo amministratore che sappia unire e non dividere e non può essere votato per obbligo di Partito o per difendere la bandiera di una assai negativa passata gestione.
Francesco Colucci, Riformisti