Thank you Usa

Nelle scorse settimane, quasi due anni dopo l'esplosione del gasdotto Nordstream, la procura tedesca ha emesso un mandato di cattura internazionale contro uno dei presunti esecutori del sabotaggio nel Mar Baltico. Nel mirino degli investigatori Volodymir Zhuravlov, istruttore di sub ucraino, sospettato di aver guidato il commando camuffato da comitiva di turisti che a settembre 2022 noleggiò Andromeda, lo yacht a vela imamtricolato in Germania utilizzato per l'attentato. Secondo i magistrati non era solo: avrebbe condotto l'operazione con l'aiuto di due connazionali: un uomo e una donna, esperti sommozzatori nonché marito e moglie. A livello europeo la richiesta di arresto era stata girata a tutte le autorità statali già due mesi fa. Partendo dalla confinante Polonia (paese NATO) dove – rivelano i media tedeschi – il sabotatore si sarebbe rifugiato dopo la distruzione di Nordstream. Proprio la risposta negativa di Varsavia – secondo cui il ricercato residente in un comune alla periferia della capitale “risulta irreperibile al momento della perquisizione della sua abitazione in quanto fuggito in Ucraina” - ha costretto la procura ad allargare la caccia all'uomo sul piano internazionale. Secondo l'inchiesta tedesca – l'unica rimasta aperta dopo l'archiviazione del caso in Danimarca e Svezia (paesi NATO) – lo skipper di Andromeda avrebbe prima confermato la rotta dello yacht verso il punto dove è esploso il gasdotto e successivamente identificato il sommozzatore ucraino tra il pacco di foto mostrato dalla polizia. Si aggiunge al furgone sospettato di aver trasportato le attrezzature subacquee, immortalato da una telecameta nell'isola tedesca di Rugen a settembre 2022, le cui immagini restituiscono “un passeggero molto somigliante a Zhuravlov”. Due indizi sufficienti a estendere le ricerche oltre confine, nonostante il tempo perduto forse irrimediabilmente. La richiesta di arresto del sub è stata girata alla Polonia (paese NATO) a Giugno: difficile comprendere come mai a Varsavia non abbiano risposto entro i 60 giorni massimi stabiliti dla mandato europeo comunicando solo pochi giorni fa l'impossibilità materiale di fermare il sospettato. Ancora meno si spiega la scarsa sollecitudine di Varsavia alla luce degli indizi fin qui raccolti che indicano come la Polonia sia servita da base operativa da cui far partire l'attacco al Nordstream. A sentire gli investigatori tedeschi le tracce Gps degli strumenti di bordo dell'Andromeda così come il traffico delle email provano che lo yacht durante la navigazione entrò in acque territoriali polacche. Mentre è di pubblico dominio la soddisfazione per il sabotaggio in Polonia, a partire dall'ex ministro degli esteri, Radoslav Sikorski. Preso da irrefrenabile impulso all'epoca postò sui social l'inquietante: “Thank you Usa!” A febbraio il New York Times (non la Pravda, il Fatto Quotidiano o altra gazzetta putiniana) ha rivelato che “la guerra in Ucraina entra nel suo terzo anno e la collaborazione fra la Cia e Kiev è uno dei cardini che consentono all'Ucraina di difendersi. La partnership - che include anche basi interamente finanziate dalla Cia in territorio ucraino - non è iniziata con la guerra ma affonda le sue radici ad almeno 10 anni fa ed è stata in grado di trasformare l'Ucraina in uno dei partner più importanti di Washington contro la Russia. Negli ultimi otto anni - riporta il New York Times - la Cia ha costruito 12 location segrete nella foresta ucraina al confine con la Russia. Nel 2016 la Cia ha iniziato ad addestrare un commando di élite ucraino - l'Unità 2245 - per catturare droni russi e apparecchiature di comunicazione per consentire all'agenzia di intelligence americana di studiare e codificare i sistemi criptati di Mosca” (fonte ANSA). Bella la novella dell'aggressore e dell'aggredito. Purtroppo come sempre succede la realtà è ben diversa e i criminali stanno da entrambe le parti.
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