Il Sindaco sul plesso scolastico di Fabbriche di Vallico

Dopo l’intervista rilasciata dal rappresentante della minoranza in merito al plesso scolastico di Fabbriche di

Vallico prendo atto che, purtroppo, in loro è maggiore il desiderio di disinformare e condurre la propria

battaglia politica contro l’attuale amministrazione che quello di lavorare per risolvere i problemi della

comunità.

A testimonianza di come la voglia di polemica sorpassi ampiamente quella di fare il bene dei cittadini, basta

vedere il metodo con cui richiedono un consiglio straordinario, un semplice foglio con un un elenco tipo lista

della spesa: scuola, zip line, un muro, tutto insieme in maniera disorganizzata e, soprattutto, senza nessun

atto da discutere o delibera da approvare. Ma il consigliere Onesti non è forse stato assessore per più

mandati? Non dovrebbe a questo punto aver imparato le regole di base dei consigli comunali?

Ma se questo è “solo” un grave errore di formalità, resta la questione politica: da giugno si discute il problema

della chiusura della scuola, derivante dal fatto che, subito dopo le elezioni, ben 10 bambini regolarmente

iscritti a Fabbriche di Vallico da gennaio sono stati puntualmente spostati presso altri plessi, casualmente,

quindi, proprio dopo la sconfitta di Onesti, determinando un effetto valanga che ha portato ad ulteriori uscite,

vista l’impossibilità di costituire almeno due pluriclassi. Cosa sia successo a me non è dato saperlo

ufficialmente, ma presentare la richiesta per un consiglio straordinario ora che in tutta la primaria sono

rimasti 4 bambini ed una sola pluriclasse, mentre l’anno prossimo ci sarà solo un bimbo, sa solo di fumo negli

occhi ai cittadini per nascondere le responsabilità di chi ha fatto di tutto per arrivare esattamente a questo

risultato.

Che dire poi del fatto che si chiede a noi di parlare con quei genitori che improvvisamente hanno cambiato

idea, anche se magari i loro bimbi erano all’ultimo anno di scuola primaria, non ponendo la stessa domanda

pubblica alle maestre, coloro che effettivamente hanno il polso quotidiano della situazione e conoscono

meglio le motivazioni di questi incredibili gesti. La Minoranza volutamente si scorda poi che da sempre

parliamo con i genitori e che se in questi dieci anni la scuola è rimasta aperta è proprio grazie agli aiuti

economici concessi dal comune ed ai minori dei richiedenti asilo portati sul territorio. Basterebbe dire, per

completezza ed onestà intellettuale, che abbiamo appena speso oltre 250 mila euro per migliorarla quella

scuola che ora, per colpa della politica, diciamolo, rischia di chiudere. Questa è la vera riflessione che deve

essere fatta.

Ribadisco, personalmente rimango profondamente dispiaciuto nel vedere come, con totale assenza di

rispetto e di interesse per questa scuola, oltre che per coloro che con tenacia riuscirono a farla aprire, ma

soprattutto dei bimbi di oggi e di domani, si continuino a nascondere i fatti per giustificare l’evidente: una

ripicca politica rischia di portare alla chiusura di una struttura di vitale importanza per il Comune come la

nostra Scuola

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