Sarà in Carcere ? Ma certo che si ma che domande ti fai

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Lucca, rapina choc in centro: sfregio al volto e tendini del braccio recisi per rubare uno smartphone Ha procurato un serio danno al braccio del rapinato e aperto il viso con un taglio a una persona che era con lui . Con la spavalderia di un guappo, abile a menar le mani e a usare le lame del coltello, prima ha rapinato del cellulare un uomo e poi, quando lui e un amico, lo hanno rincorso per farsi riconsegnate il telefonino con due fendenti non ci ha pensato su due volte a sfregiare in volto uno di loro e ad aprire l’avambraccio dell’altro procurandogli lesioni importanti ai tendini. Una violenza gratuita quella di Dahib Miloud, 35 anni, originario del Marocco, senza fissa dimora, arrestato in flagranza di reato dai carabinieri di San Concordio, coadiuvati da quelli della stazione di Pieve di Compito, con l’accusa di rapina e porto abusivo di coltello con lama superiore ai 12 centimetri. I fatti: l'aggressione porta a scoprire la rapina violenta Una vicenda tipica dei quartieri malfamati e che invece accade nel primo pomeriggio di sabato nel centro storico per concludersi nell’immediata periferia. Stavolta non c’entra nulla l’attività di spaccio e il conseguente regolamento di conti tra clan di immigrati. A entrare in gioco è la pericolosità sociale di un soggetto che usa le armi senza troppi scrupoli pronto a colpire chiunque si frapponga davanti a lui e ne ostacoli la volontà. Erano le 16.15 quando un sessantenne originario del Marocco telefona alla centrale operativa dei carabinieri per denunciare l’aggressione per futili motivi da parte di un connazionale. Armato di coltello a serramanico gli aveva sferrato un violento pugno al volto e si era dileguato. I carabinieri raggiungono il denunciante e nelle vicinanze bloccano anche il trentacinquenne che lo ha centrato con un cazzotto in faccia. Si tratta di Dahib Miloud e in mano a un coltello insanguinato. I carabinieri lo inseguono, lo bloccano e lo disarmano. Ed emerge un’altra storia accaduta poco prima in Brunero Paoli in centro storico. Lo sfregiato Dopo aver colpito con un pugno il malcapitato sessantenne e prima di essere stato arrestato dai carabinieri che lo avevano bloccato nella zona di San Concordio, l’extracomunitario nella zona di via Brunero Paoli, in particolare nella casa di accoglienza per stranieri, minacciandolo con un coltello aveva costretto un connazionale di 50 anni a consegnargli il cellulare. L’immigrato, che vive in città da 20 anni, con l’ausilio di un uomo di 64 anni, origini tunisine, anche lui da tanti anni residente in centro e ospite della struttura, aveva cercato di recuperare il cellulare al rapinatore. Ma quello, senza batter ciglio, aveva colpito con un fendente il braccio sinistro del rapinato procurandogli lesioni al braccio tanto da recidere i tendini e consigliare, una volta in ospedale dove i medici lo hanno giudicato guaribile in un mese ricoverandolo nel reparto di ortopedia ed evitando al momento il trasferimento al nosocomio di Careggi. Non solo. Contemporaneamente l’ultra sessantenne ospite della struttura, intervenuto in soccorso del rapinato, veniva sfregiato al volto dalla lama del pugnale. Un taglio di oltre 20 centimetri con il sangue fuoriuscito in abbondanza tanto che, successivamente, è stato necessario il trasferimento al nosocomio Cisanello di Pisa. Se la caverà in 25 giorni. Il cellulare ritrovato Durante le attività è intervenuta anche una volante della polizia che ha consentito ai militare di operare in assoluta sicurezza. Il telefono cellulare rapinato da Dahib Minoud è stato subito ritrovato e riconsegnato al proprietario durante la perquisizione all’arrestato. Il giovane di origini marocchine nella serata di sabato è stato trasferito nel carcere di San Giorgio in attesa dell’udienza di convalida da parte del giudice delle indagini preliminari. Al momento resta detenuto e gli atti sono stati trasmessi al sostituto procuratore Enrico Corucci, magistrato di turno.   Lucca città sicura Carceri aperti
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