Strage di Bologna e i neofascisti lucchesi
Strage di Bologna: il picchiatore fascista Palmeri e i neofascisti lucchesi difendono i fascisti che misero la bomba.
Andrea Palmeri, colui che l'assessore Barsanti ha ascoltato in religioso silenzio al centro Vignini, e che da giorni soffre di una incontinenza verbale che gli fa commentare qualsiasi cosa, dal luogo della latitanza scrive su facebook anche della strage fascista avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Nonostante siano stati riconosciuti responsabili e condannati in via definitiva i neofascisti Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini (tutti appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo terroristico neofascista), Palmeri sostiene che "i colpevoli non sono ancora stati individuati ed i mandanti nemmeno". Poi nei commenti aggiunge: "di sicuro c'è che chi è stato condannato non c'entra nulla con la strage".
Palmeri non è l'unico negazionista fascista lucchese: nel 2020 aderenti a La Rete dei Patrioti Lucca (ex Forza Nuova), sostenitori della candidatura a Sindaco di Barsanti alle comunali del 2022, si presentarono alla stazione con uno striscione che recitava: "Nessuno di noi era a Bologna". Su facebook precisarono: "ancora oggi i veri mandanti di quel vile gesto sono impuniti"
Lo stesso flashmob, con lo stesso slogan, si svolse anche a Firenze, organizzata da Azione Studentesca (giovani di Fratelli d'Italia) e dal centro Casaggì, luogo di ritrovo di aderenti a movimenti di destra ed estrema destra
Un comunicato pubblicato sulla pagina facebook di Azione Studentesca Lucca, e firmato anche da Casaggì, spiegava il senso negazionista di quello slogan: "la strage di Bologna, come tantissime altre pagine della storia italiana, resta avvolta nel mistero più fitto(...), gettando fango su un ambiente politico che non ha nulla a che fare con quella terribile tragedia."
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