Signor Sindaco
Signora Assessore all’ambiente
Polizia Municipale settore ambiente / inquinamento
E pc La Nazione
La Voce
Gentili signori,
la foto che vi invio non è che una delle panchine circondate da mozziconi di sigarette che si trovano sulle Mura.
La
memoria mi suggerisce che “in teoria” non si deve sporcare o lasciare
immondizia sui monumenti, dove giocano bambini, persone fragili ecc.
ecc.
Chi
abbandona cartacce vicino alle chiese, spesso lascia anche i mozziconi
di sigaretta e la normativa del Comune prevede salate sanzioni per
coloro che sono trovati a fare ciò.
DENUNCIO CHE SULLE NOSTRE MURA: NEI PRESSI DI OGNI PANCHINA O GIOCO PER BAMBINI VENGONO ABBANDONATI MOZZICONI DI SIGARETTA.
Per
dimostrarvi la nocività di tale abbandono, vi allego una parte di
articolo di Simone Fant che potete trovare sulla rete così come potete
trovare anche le indicazioni Europee in merito alla nocività di tale
tipo di rifiuto.
Gradirei
saper quali sono gli investimenti che sono previsti per sanare i nostri
monumenti e la città da questo insidioso e sconosciuto tipo di
inquinamento.
Ringrazio
Gianna Traverso Coli
Via S. Giorgio 4 Lucca
RIFIUTI, DI CHI È LA RESPONSABILITÀ DEI MOZZICONI DI SIGARETTA?
di Simone Fant
Si buttano per terra pensando che siano rifiuti innocui, che con il tempo si biodegraderanno. La verità è che i mozziconi di sigaretta rappresentano una delle forme di littering più inquinanti. Globalmente circa 4500 miliardi di cicche sono scartate ogni anno e circa 5 miliardi finiscono nell'oceano recando gravi danni all’ecosistema marino.
I mozziconi di sigaretta sono il rifiuto più scartato in tutto il mondo e
sono diversi anni che Legambiente conduce monitoraggi in parchi e
spiagge per fotografare l’entità del problema. Secondo i dati
dell’indagine park litter 2022, le cicche rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti in 56 parchi urbani di 28 città, mentre per l’UNEP rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti sulle spiagge del Mediterraneo. Questo è problematico nel momento in cui finiscono nel mare:
se ingerite, le sostanze chimiche pericolose presenti nelle
microplastiche aumentano significativamente il tasso di mortalità della
fauna marina.
“Il dato impressionante è che oltre il 20% dei rifiuti a livello europeo sono mozziconi –
sottolinea De Vito - Non è ovviamente solo un problema italiano o
europeo, ma grazie all’utilizzo di un protocollo comune di monitoraggio,
previsto dalla Strategia per l'ambiente marino, siamo in grado di ottenere dati condivisi e comparabili sulla quantità di sigarette disperse sulle spiagge europee”.
La legge sulla green economy del 2015 prevede una multa per chi getta a terra rifiuti di piccole dimensioni, compresi
mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e scontrini. Una sanzione il
cui importo può andare da un minimo di 60 euro a un massimo di 300
euro, che tuttavia non ha rallentato il fenomeno del littering, cioè
l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni in spazi pubblici aperti.
L’assoluta mancanza di controlli e il comportamento inconsapevole dei
fumatori sono le due principali cause della totale inefficacia del
decreto.
Visti gli scarsi risultati di queste misure punitive che responsabilizzano soltanto il cittadino, in Europa si è deciso di adottare uno schema EPR (Extended Producer Responsibility) per rendere le aziende produttrici responsabili della gestione e dello smaltimento dei prodotti immessi sul mercato. Come previsto dalla direttiva europea SUP (Single Use Plastic), il 5 gennaio 2023 in Italia e in altri Paesi europei è scattata l’ora dell'EPR per i rifiuti di prodotti da tabacco. “La responsabilità estesa del produttore citata nel decreto di recepimento SUP del 2021 riguarda due aspetti in particolare – spiega Letizia Nepi,general manager a Erion Care - la gestione dei rifiuti di prodotti del tabacco per contenere il littering, laddove questi scarti vengano abbandonati e gettati per le strade; il secondo si focalizza su campagne di sensibilizzazione e informazione nei confronti dei consumatori per spiegare quali sono le conseguenze e gli impatti negativi collegati ad una gestione errata del rifiuto”.