L'assessore e vicesindaco Minniti, ora che non è più all'opposizione ma, anzi, occupa una poltrona tanto ambita, si indigna se qualcuno osa evidenziare le criticità in fatto di sicurezza, come gli ultimi episodi di cronaca hanno evidenziato, definendo "assolutamente ingeneroso e fuorviante sollevare polemiche strumentali dipingendo Lucca come il Bronx con conseguente danno all’immagine capace di ingenerare allarmismi ingiustificati nella popolazione".
Si potrebbe anche trovare condivisibile una tale affermazione, se non venisse dalla stessa persona che, per anni, ha fatto esattamente questo: dipingere Lucca come il Bronx. Basta infatti andare a scorrere le dichiarazioni dell'allora consigliere comunale di opposizione Minniti sui giornali per renderci conto dell'ipocrisia delle sue parole di oggi.
Nel 2018, per esempio, raccontava di cittadini che dicevano "di aver paura di andare in giro" per la città e che "in effetti nessuno può sentirsi al sicuro."
Nel 2019 definiva Lucca come "una immensa tendopoli ostaggio di delinquenti, parcheggiatori abusivi, questuanti all’ingresso di bar e negozi”.
Ma anche più recentemente, nel 2021 in piena campagna elettorale, insieme agli altri capigruppo dei partiti di centrodestra, denunciava come "la nostra città è investita da un clima di insicurezza generale."
Ora che si trova a dover gestire un tema delicato e complesso come quello della sicurezza, Minniti ha compiuto una giravolta incredibile che, però, non riuscirà a nascondere il fallimento della sua azione e delle sue (e dei suoi compari ancora più a destra) politiche su questi temi. Vale la pena ricordare, infatti, come, appena insediato, proprio riguardo ai problemi che affliggono piazza S. Michele, prometteva di mettersi "subito di impegno per risolvere il problema" e di "dare subito una risposta" per "risolvere una volta per tutte il problema." A distanza di due anni, i fatti quasi quotidiani e i numeri tristemente fallimentari delle modifiche tanto sbandierate ai vari regolamenti comunali di polizia urbana, dimostrano la totale inadeguatezza di Minniti a ricoprire il ruolo che gli è stato affidato.
Da parte nostra non c'è nessuna intenzione di lucrare su un tema così delicato e complesso, come invece Minniti ha fatto per anni pur di rosicchiare voti e consensi, ma riteniamo doveroso fare emergere le contraddizioni e il fallimento di una becera propaganda che ha avvelenato il dibattito per anni e che, alla prima prova dei fatti, si è scontrato con la realtà.
Peccato che a pagarne le conseguenze siano i cittadini lucchesi.
Stefano Tomei
Segretario Circolo PD S. Anna