Il Pd e l’aggressione a Massa: quando la violenza dei “democratici” diventa palese
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Il Pd e l’aggressione a Massa: quando la violenza dei “democratici” diventa palese
Roma, 24 lug – La questione del Pd e dell’aggressione a Massa fa tornare lla mente che un bel po’ di anni fa dei militanti di Casapound vennero accusati di “aggressione” per della Coca Cola versata su dei fumetti (sebbene parecchio offensivi verso il fascismo). A prescindere dalle considerazioni di merito su quella scenetta abbastanza ridicola, il punto è che l’azione fu diffusa su tutti i media come una sottospecie di attacco militare. A chi era intelligente, fece ridere, mentre i soliti automi trovarono un ottimo pretesto per sfogare il loro antifascismo da salotto. Ora, il fumetto antifascista non era chiaramente marchiato Partito democratico, ma l’universo è sempre quello, ovvero della sinistra che tutto decide e tutto vieta, se si parla di etica, onestà e – primo punto – “non violenza”. Quanto accaduto nel Consiglio comunale toscano non è esattamente una fedele rappresentazione di tali propositi…
Pd, a Massa l’aggressione che smachera gli istinti
“Ti spacco i denti”, dice uno dei rappresentanti dei “buoni”, ovvero di uno dei consiglieri comunali del Pd a Massa, al termine di una seduta del consiglio. Il consigliere in questione è Stefano Alberti, il quale prende per il collo un collega della Lega, Filippo Frugoli, e poi lo strattona. Quest’ultimo ha così raccontato la vicenda: “Mi ha aspettato e mi ha preso per il collo, strattonandomi, prima di venire preso di forza dai suoi colleghi e allontanato nonostante lui provasse a fare resistenza a venire verso di me”. Poi: “Io non ho reagito, mi sono pietrificato e rimasto immobile e grazie all’intervento di altri consiglieri ho un livido sul collo, un po’ di dolore e di spavento, ma sarebbe potuta finire in maniera molto peggiore”.
Ovviamente Matteo Salvini ci marcia e denuncia: “Un comportamento del tutto fuori luogo e inaccettabile. È la violenza rossa: non so se Alberti puntasse ad una candidatura al Parlamento Europeo in stile Salis, ma si dovrebbe vergognare”. E poi: “La violenza non deve mai trovare spazio nel nostro lavoro e nella nostra società, un pessimo esempio anche per tanti giovani e cittadini che seguono il consiglio comunale”.
Sono l’esatto contrario di come si presentano
I sinistri di oggi non hanno praticamente nulla in comune con quelli del passato se non per un aspetto: quello di saper dissimulare. Di fare l’esatto contrario di ciò che predicano e di continuare a rivestirsi di una santità o di una superiorità morale inesistente. Avveniva quando il comunismo, ideologia apertamente antidemocratica, continuava a spacciarsi come a difesa della libertà nel corso del XX secolo, o quando comunicava dati economici in aperto contrasto con le realtà sovietiche. Avviene con i loro eredi, che il comunismo hanno gettato alle ortiche ma che in compenso continuano a travestirsi da buoni con una faccia tosta che ha dell’imbarazzante. La stessa elezione ad eurodeputata di Ilaria Salis ha rappresentato, in questo senso, un apice. Ma anche le Ong, che con le sinistre progressiste vanno a braccetto, si spacciano come salvatori di vite pur essendo di fatto inclini ad aiutare il traffico di esseri umani verso l’Europa. E, in quest’ultimo caso, un Pd che predica pacifismo a fasi alternate (contro i cosiddetti “squadristi” ma assolutamente non contro la guerra in Ucraina), si ritrova a Massa un bel macigno che contraddice tutte le parole dolci delle cosiddette anime belle.
Aurelio Del Monte
PrinatoNazionale
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