SEMPRE PIU' INQUIETANTE LA PRESENZA DI ECOMAFIE IN TOSCANA

"SEMPRE PIU' INQUIETANTE LA PRESENZA DI ECOMAFIE IN TOSCANA. IGNORATE MOLTE DELLE NOSTRE PROPOSTE". 

Firenze, 16 Luglio 2024. "Il rapporto sulle ecomafie stilato come da Legamebiente mette in luce un quadro decisamente inquietante della situazione in  Toscana . 

La nostra regione balza infatti dal settimo al quinto posto nella poco edificante graduatoria delle regioni a più alto tasso di reati ambientali commessi in nome e per conto della mafia, in tutte le sue diramazioni. 

Essere la prima regione del centro nord per questo tipo di reati e per questo tasso di infiltrazione mafiosa è decisamente preoccupante. 

Infatti, se qualche anno fa la gravità della presenza di elementi malavitosi direttamente riconducibili alle associazioni mafiose era stato certificato dal "5° Rapporto sui fenomeni corruttivi e di criminalità " stilato da Normale di Pisa e Regione Toscana,  per nuove opportunità di riciclaggio e imprenditorialità mafiosa, l'aspetto particolarmente odioso di questa deriva che sta sempre più minando la nostra regione  è il suo impatto ambientale. 

Le ecomafie stanno aumentando il loro livello di azione, hanno raggiunto la mostruosa cifra di 8,8 miliardi di euro di "fatturato" e determinano 4 reati ambientali ogni ora in tutta la penisola. La Toscana, essendo al quinto posto, ne subisce quindi un numero rilevante, con gravi conseguenze per il nostro ecosistema e , quindi, per la nostra salute. 

Insieme al caso eclatante del keu, rifiuti speciali del settore conciario che l'indagine della magistratura ritiene avere coinvolto parte della politica e esponenti della 'ndrangheta e di cui attendiamo gli sviluppi giudiziari, ci sono molti altri segnali di questo tipo. Livorno, complice la presenza del porto, è la provincia più compromessa, ma nessun territorio può dirsi immune. 

Nella commissione speciale sul Keu e sulle infiltrazioni mafiose, avevamo quindi avanzato varie proposte per monitorare e contrastare il fenomeno, solo in parte riprese e attuate dalla maggioranza: protocolli operativi tra prefetture, regione e comuni e forze dell’ordine, per facilitare le verifiche incrociate sul mondo degli appalti (soprattutto per il PNRR e relative procedure semplificate); attribuzione alla commissione controllo anche della funzione antimafia (come avviene per esempio in Lombardia), potenziamento di Arpat, miglior controllo strategico interno e revisione del Piano Anti corruzione, aggiungere il casellario giudiziale alle nomine regionali, ampliare ruolo e poteri delle
Commissioni di inchiesta regionali, reintrodurre il tracciamento di alcune tipologie dì rifiuti, potenziare il fondo anti usura e molte altre.
Tenere alta l’attenzione e parlare della mafia e’ il primo passo per un efficace contrasto a questi fenomeni pervasivi".

Alessandro Capecchi,  Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia
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