l'eccellenza delle pere cotte

non c'è parola più abusata di "eccellenza". In effetti, si possono trovare anche delle eccellenti pere cotte. Ha modo di vedere mio e di altri, "eccellenza" dovrebbe essere adoperata per indicare una produzione culturaledi punta, originale e innovativa: un teatro che produca allestimenti di alta originalità che poi vengono "esportati"; mente concertistico che promuova talenti giovani, che si è capace di innovare il repertorio, che produca nuovi compositori. "Eccellenza" è l'innovazione tecnologica, la ricerca in tutti i campi, anche nell'area umanistica: un laboratorio di restauro che operi a livelli altissimi, che attiri studiosi e studenti. "Eccellenza" è un istituto superiore di ricerca e di insegnamento. "Eccellenza" è un polo produttivo che sforni brevetti, crei ricchezza e occupazione. Poi, certo, tutto può essere eccellente: ieri ho mangiato una pizza eccellente! Ieri ho assistito a un evento commerciale eccellente: un famoso, ormai anziano, direttore d'orchestra ha diretto un concerto con musiche stranote di uno dei compositori lirici più inflazionate del '900, si sono venduti un sacco di biglietti e c'era anche la diretta tv. Un imprenditore napoletano, del tutto estraneo al tessuto sociale ed economico della città, ha fatto un sacco di soldi. Un bene monumentale stato stuprato a fini commerciali, migliaia di cittadini hanno perso ore del loro tempo intrappolati nel traffico, la ricchezza complessiva della città è diminuita (ore perdute, ritardi, appuntamenti mancati, lezioni saltate eccetera). Le casse del Comune hanno sofferto, perché tutto è stato fatto gratis all'imprenditore napoletano. Ancora un paio di queste "eccellenze" e sarà la fine di Lucca
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