TUTELARE LA QUALITA’ DELL’ACQUA E IL LIVELLO DELLA FALDA.


In coincidenza con la scadenza del 30 giugno 2024 vincolante per GEAL e per il Comune di Lucca, che pare essere in gravissimo ritardo nelle decisioni da assumere. concludiamo la disamina dei punti più importanti per garantire un ottimo servizio idrico ai lucchesi, la qualità e la quantità della falda del Serchio.

La nostra associazione, nella audizione del febbraio scorso con la commissione del consiglio comunale di Lucca istituita per decidere sul futuro del servizio idrico, richiese ai consiglieri comunali e al Sindaco di prevedere meccanismi di “Salvaguardia della falda idrica” suggerendo “ di prevedere che il nuovo soggetto gestore eserciti un puntuale controllo sul livello e sulla qualità dell’acqua della falda idrica (una attività da tempo non più esercitata dagli organi di controllo) e, annualmente, consegni al Comune di Lucca un report da rendere pubblico, unitamente ad eventuali proposte di salvaguardia. Riteniamo che questo rappresenti una necessità propedeutica ad evitare eccessi di captazione e inquinamenti accidentali che potrebbero causare danni permanenti alle fonti di approvvigionamento idrico del nostro Comune.” In quella occasione parlavamo ad un organo del Comune di Lucca, ovviamente limitammo la richiesta a quel territorio, ma come ricordiamo sotto, i controlli sono necessari in tutta la Piana lucchese, per evitare che diventi territorio, anzi “falda”, depredata.

Le allarmanti notizie e le sempre più frequenti denunce di questi mesi, che sembrano attestare la presenza dei PFAS, così pericolosi per la salute, in tanti campioni di carta igienica analizzati, fanno quasi diventare profetico il nostro appello di febbraio, e certo aumentano l’esigenza di istituire controlli qualitativi da parte di organi attrezzati e super partes, garantendo ai Comuni della Piana dati certi per eventualmente chiedere misure di salvaguardia per la falda idrica. Ci avrebbe fatto piacere leggere un tranquillizzante comunicato di ACQUE spa, di GEAL spa e dei Comuni della Piana lucchese che sancisse l’avvento controllo delle acque superficiali e di falda dopo che Greenpeace ha affermato di aver rilevato la presenza di PFAS a valle del ponte di Monte S. Quirico. Non dimentichiamo che l’acqua prelevata in quella zona alimenta buona parte del territorio comunale e le città di Pisa e Livorno.

Inoltre, come già da noi evidenziato, secondo il documento di accompagnamento al piano delle opere strategiche 2024 (pagine 25 e 26) della Autorità Idrica Toscana, accanto al depuratore di Porcari ci sarebbe un potabilizzatore da completare assieme ad opere idrauliche che porteranno dal Comune di Capannori acqua potabile fino a Prato dopo 55 km! Chi sarà preposto a controllare la quantità di questa ulteriore captazione ( qualora venisse realizzata) e soprattutto se provocasse danni irrimediabili al livello della falda lucchese? Investire sulla serenità dei lucchesi, ma anche di pisani e livornesi non è importante neppure per Acea (socio privato sia di GEAL che di Acque)?

La nostra Associazione ha insistito da sempre sulla necessità di riunire la Piana in un unico Gestore del Servizio idrico e a maggior ragione sotto un solo controllore che relazioni al Comune di Lucca, a quello di Capannori e agli altri comuni della Piana. Forse mai come in questo caso il “divide et impera” ha funzionato, per la scarsa attenzione mostrata purtroppo in passato da tutti o quasi gli amministratori lucchesi e della Piana; in questo caso destra, sinistra e centro non si sono differenziati. Questioni fondamentali, cui nessuno si è interessato con la necessaria determinazione negli ultimi 15 anni almeno. Temi che rappresentano la vera questione del servizio idrico e soprattutto della sua continuità nei prossimi decenni, nel Comune di Lucca e in tutta la Piana lucchese. Gli attuali amministratori dei Comuni della piana lucchese sono chiamati a recuperare anni di incuria su uno dei servizi pubblici che determinano il livello della qualità della vita di una comunità.

Da un recente articolo della stampa locale abbiamo appreso che Geal ha riscosso da Arera 4,5 milioni di euro negli ultimi due anni. Ma nessuno ribadisce che il 48% è andato al socio Acea. Il bilancio GEAL chiude con utili sempre rilevanti per meriti indipendenti da Acea. Con quei soldi sarebbe stato possibile ridurre l’impatto ambientalo del Depuratore di Pontetetto ad esempio e l'alimentazione della rete fognaria, o altro ancora. Perchè tutto questo non è stato fatto per tutelare la falda idrica, migliorando le acque reflue del Depuratore di Pontetetto? Chiediamo se nei prossimi anni questo è un impegno amministrativo o se questi temi continueranno ad essere trascurati. Non pensano i sindaci della Piana che una garanzia sul controllo della falda sia un punto irrinunciabile e se, in attesa dell’unità territoriale e gestionale della Piana, non rappresenti un necessario impegno a cui nemmeno l’Autorità Idrica Toscana può sottrarsi?

La nostra associazione continua a sperare di essere messa a conoscenza di notizie confortanti, fiduciosa che gli Amministratori lucchesi, maggioranza e opposizione insieme, sappiano affrontare lo snodo che riguarda il futuro di GEAL e l’unità della Piana lucchese. Rileviamo però che per adesso purtroppo abbondano, tra quasi tutti i rappresentanti istituzionali lucchesi, con poche eccezioni, solo inutili slogan elettorali come “difendere GEAL”, assolutamente privi di significato, perché non seguiti poi da azioni concrete, e che non fanno certo onore agli amministratori lucchesi. Noi ci auguriamo sinceramente di essere smentiti nelle prossime settimane.


Lucca 30 giugno 2024 Associazione “quellichelacquaunisce”

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