“Sta esplodendo il contenzioso: per le cause pendenti, dovute
a danni direttamente o indirettamente riconducibili a incidenti
stradali causati da animali selvatici, siamo ormai nell’ordine di poco
meno di due milioni di euro”
“L’incidente stradale nel quale ha perso la
vita un uomo di 55 anni in viale dei Tigli, tra Viareggio e Torre del
Lago, è la conferma che i cinghiali sono diventati un’emergenza sociale.
La popolazione degli ungulati è fuori controllo e costituisce
un’emergenza per gli agricoltori, che vedono sistematicamente i loro
raccolti devastati, ed anche per gli automobilisti, motociclisti e
ciclisti visto che invadono tanto le strade periferiche quanto quelle
principali. Il problema va affrontato in modo determinato,
visto anche il crollo degli abbattimenti durante i mesi di restrizioni
dovuti alla pandemia. Cinghiali che ritroviamo ormai anche nei centri
abitati. Dopo la modifica dell’interpretazione delle norme nazionali in
materia da parte della Corte di Cassazione, c’è una
responsabilità diretta della Regione e sta esplodendo il contenzioso:
per le cause pendenti, dovute a danni direttamente o indirettamente
riconducibili a incidenti stradali, siamo ormai nell’ordine di poco meno
di due milioni di euro” dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo rurale, e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
“I soldi non bastano per risarcire chi perde la vita e le famiglie
delle vittime. Bisogna intervenire in maniera decisa perché è evidente
che non si tratta di episodi eccezionali ma ricorrenti la cui gravità
dipende dalle condizioni del momento. In alcuni orari,
all’imbrunire o la mattina presto, nelle zone montane e collinari quanto
in quelle di pianura, è come fare una roulette russa. È chiaro che o si inverte la tendenza oppure la Regione rischia di avere una doppia responsabilità:
da una parte la responsabilità di situazioni di grave pericolo, in
alcuni casi anche mortali, e dall’altra parte la responsabilità di non
arginare un fenomeno che inizia a incidere pesantemente sulle casse
regionali stesse” sottolineano Capecchi e Fantozzi.
“Occorre aumentare gli abbattimenti degli ungulati estendendo gli
orari di caccia anche all’imbrunire quando gli animali selvatici escono
dalle tane, favorendo l’abbattimento soprattutto in determinate aree
dove la presenza è eccessiva” chiedono Fantozzi e Capecchi.
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