CAPANNORI POPOLARE: DOPO I TEATRINI DEL CENTRO-DESTRA
È PARTITO IL GRANDE CIRCO DEL CENTRO-“SINISTRA”
Nei giorni scorsi, oltre alla candidatura senza precedenti del sindaco uscente, un brutto segnale di attaccamento alla poltrona e forse indice della volontà di commissariare di fatto un successore ritenuto non all'altezza, sono arrivati gli annunci di nuove forze politiche che, senza presentare la propria lista, sul filo del rasoio hanno messo in campo figurine da aggiungere alla schizofrenica squadra del centro-“sinistra”.
Una coalizione che è arrivata ad includere esponenti (o presunti tali) di Italia Viva, Azione, +Europa, Volt, Riformisti, Popolari e Moderati, 5 Stelle e, ancora in attesa di ufficializzazione, “rosso-verdi” (ma forse ci dimentichiamo qualcuno…)
A destare la nostra attenzione e a certificare quanto già sostenevamo da tempo, però, è l’intervento di ieri di Colucci che, dopo aver già mosso polemiche in passato, è tornato alla carica denunciando il “campo largo” che il PD sta cercando di improvvisare inseguendo candidati a destra e a manca e che metterebbe a rischio il patto stretto per la realizzazione degli assi viari, rivelato apertamente dallo stesso Colucci.
Ci spieghiamo così il silenzio assordante del centro-“sinistra” su un tema così scottante, ma ci continuiamo a chiedere come sia possibile che forze politiche che si professano ecologiste, mendicando voti per avere forza all’interno di una coalizione che va in tutt'altra direzione, continuino a non capire (o a far finta di non capire) che lo schieramento di cui hanno scelto di far parte è chiaramente a favore degli assi viari.
Niente di nuovo sotto al sole, trattandosi dello storico cavallo di battaglia di Italia Viva, Azione e riformisti vari, ribadito a più riprese anche da Remaschi e Marcucci. La volontà del PD e della giunta uscente, del resto, era già emersa più di un anno fa col voto quasi unanime a favore della firma del protocollo di intesa per la realizzazione degli assi viari.
Un altro grosso interrogativo sorge poi sulla prossima venuta di Nichi Vendola a Capannori per lanciare la volata a Del Chiaro e alla sua coalizione: cosa avrà da dire in materia di ambiente dopo la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione inflitta dalla Corte d’assise di Taranto per concussione e per le pressioni sull’allora direttore generale di Arpa Puglia Giorgio Assennato affinché ammorbidisse la sua linea dura contro l’ex Ilva?
Come giustificano il suo invito i Verdi, che ne chiesero le dimissioni da presidente della Regione Puglia intimandolo di “andare a casa” a seguito delle intercettazioni in cui lo stesso Vendola scherzava con Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva?
Dopo i teatrini del centro-destra dei mesi scorsi, si continua così ad assistere a un grande circo anche nel centro-“sinistra”: verrebbe da ridere, se non fosse in gioco il futuro di un Comune importante come Capannori, del suo territorio e della salute della sua popolazione.
L’unica forza politica credibile e con le idee chiare, a partire dal netto no agli assi viari e da azioni e proposte concrete e coerenti per una mobilità sostenibile, resta Capannori Popolare: se c’era ancora qualche dubbio queste notizie lo hanno senz'altro fugato.