Va demolita
La piazza coperta è superflua: c'erano e ci sono nel quartiere immobili di proprietà comunale e di pregio che già rappresentano gli spazi pubblici, come le ex scuole di via urbiciani, la ex Palestrina, il chiesone, le varie palazzine ex Gesam e altri ancora: sono sottoutilizzati e hanno bisogno di lavori. Nella loro messa a norma avrebbero dovuto essere spesi i fondi ministeriali dei Quartieri social, come avevano chiesto due petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, e non nella costruzione della piazza coperta. Invece tanti milioni di euro, complessivamente quasi 10, si sono letteralmente "buttati" in una costruzione fuori misura e fuori contesto, enormemente più impattante di quel poco che era stato fatto dello Steccone, il tutto sopra l'area più significativa del quartiere per la sua memoria storica e per la sua l'identità. Non è stata una "riqualificazione", ma una "dequalificazione". Se i soldi per costruirla erano "regalati", da non potervi rinunciare, quelli per la sua gestione, funzionamento e manutenzione sono a carico delle casse comunali, e pare ammontino a centinaia di migliaia di euro l'anno. Per spostarvi due uffici che non hanno alcun bisogno di essere spostati e stanno benissimo, e costano meno, dove si trovano. Per riempire questa costruzione, di cui veramente non si sa cosa fare, si creano vuoti e degrado da altre parti. La piazza coperta rappresenterà sempre un problema di utilizzo, di manutenzione e di costi: la cosa più razionale, come già è stato detto, è programmarne una progressiva demolizione, è la soluzione economicamente più vantaggiosa, comunque andrà incontro ad un repentino degrado. Dispiacerà a Panchieri e a chi ostinatamente e ciecamente la ha voluta, ma la cittadinanza ne trarrebbe un sospiro di sollievo, oltre che un duraturo vantaggio economico.
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