INTERVENTO DI GIUSEPPE VEZZONI DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
OTTANT'ANNI FA LO STERMINIO NAZIFASCISTA IN VERSILIA, AVVENUTA IERI
POMERIGGIO AL MEDICEO DI SERAVEZZA
Seravezza_ Prima di tutto voglio ringraziare il pubblico oggi
presente alla presentazione del mio ultimo libro, poi l'amministrazione
comunale di Seravezza e la Fondazione Terre Medicee per avermi dato la
possibilità di farlo in questo ambiente prestigioso che è il Palazzo
Mediceo di Seravezza, una villa che fa parte del patrimonio mondiale
dell'Unesco.
Devo confessare che durante la preparazione del libro ho avuto
diversi momenti in cui mi sono chiesto se questo nuovo contributo alla
conoscenza della strage di Sant'Anna di Stazzema fosse così necessario o
se rappresentasse invece un tentativo subconscio per accaparrarmi
ancora uno spazio di visibilità per puro spirito di vanagloria.
Nonostante la consapevolezza della quasi certa inutilità dell'impegno
profuso finalizzato a integrare una narrazione divenuta dopo ottant'anni
granitica e lineare nella verità raggiunta e istituzionalizzata, ho
tuttavia scritto e riscontrato con la massima cura e convinzione di cui
dispongo, ma soprattutto senza farmi frenare dal timore di dover
affrontare ancora quel terreno minato, che ormai calco da oltre tre
decenni e che obbligatoriamente va ogni volta attraversato, per proporre
ulteriori conoscenze e per affermare che sull'eccidio del 12 agosto
1944 ci fu la corresponsabilità fascista versiliese e lucchese ma anche
quella della guerra civile. Ormai è mia risoluta certezza che se non
sarà fatta luce nelle zone grigie che presenta una ricostruzione troppo
“perfetta” alla quale si è pervenuti dopo il 1990, la storia della
strage non potrà mai essere condivisa completamente, in particolar modo
in Versilia.
Sulle pagine de La Nazione del 23 aprile scorso una superstite,
alla domanda se ci sia stata una giustizia storica o giuridica, ha
risposto testualmente:
Non saprei davvero. E credo sia già una risposta.
Se una scampata alla carneficina di Sant'Anna nutre ancora delle
riserve sulla giustizia storica e giuridica conseguita, allora il mio
libro Ottant'anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia non è una
avventatezza storica di un autodidatta settantacinquenne che ha cercato
d'approfittare ancora del momento commemorativo che gli forniva
l'ottantesimo anniversario dell'eccidio per stare sulla cronaca, ma si
evidenzia invece come un doveroso contributo finalizzato a indagare
ancora su un crimine contro l'umanità qual è la strage di Sant'Anna di
Stazzema. Un eccidio che rappresenta l' efferatezza apicale in mezzo al
corollario versiliese di luoghi di stragi e di vittime perpetrate dai
nazifascisti durante l'estate del 1944.
Proprio per la convinzione morale e storica che mi ha spinto a
scrivere di nuovo sulla barbarie nazifascista perpetrata a Sant'Anna il
12 agosto 1944, villaggio di supplizio di inermi, divenuto luogo simbolo
della memoria nazionale unitamente alle stragi di Marzabotto e delle
Fosse Ardeatine dopo aver atteso il trascorrere di diversi decenni dal
massacro e che pochi giorno or sono ha ricevuto il riconoscimento dalla
Commissione Europea di "luogo della memoria che commemora le sofferenze
subite dalle popolazioni civili durante le guerre”, ho inviato il libro
al Presidente della Repubblica.
Una scelta di responsabilità fatta anche per rassicurare gli
eventuali lettori che la conoscenza dei fatti che trarranno dalla
pubblicazione non è una estemporanea ricostruzione a vanvera fatta
dall'autore, che spesso e volentieri è gratificato col prefissoide
pseudo, ma è ricavata dalla consultazione delle fonti riportate nelle
302 note che corredano il testo.
Precisato ciò, prima di lasciare la parola al pubblico, vorrei di
nuovo sottolineare senza dubbio alcuno che la strage di Sant'Anna di
Stazzema è un
CRIMINE CONTRO L'UMANITA' COMMESSO DAI NAZIFASCISTI, definizione
che significa, resti beninteso, la manovalanza operativa dell'ideologia
fautrice del buio della ragione del XX secolo, e, per quanto concerne
Sant'Anna, militari nazisti e fascisti versiliesi e lucchesi che si
posero nefastamente all'opera quel giorno nelle borgate del paese.
Un crimine inaudito e ingiustificabile, e tale rimane anche se
alcuni aspetti del massacro fanno propendere a verità e/o a ipotesi non
completamente collimanti con quelle incardinate nella narrazione
ufficiale e istituzionale e che sinteticamente elenco:
a) Identità e numero delle vittime della strage di Sant'Anna
b) La presenza o meno dei partigiani e le varie resistenze che
animarono la Resistenza, compresi i coni d'ombra dei comportamenti che
non possono essere giustificati coll'alibi resistenziale.
c) Corresponsabilità criminale dei fascisti versiliesi, che non fu solo quella di guide.
d) Sovrapposizione ricostruttiva non sempre possibile tra la verità storica e la verità processuale.
e) La politica della memoria fino al 1990 e quella successiva.
f) Testimonianze che variano nel tempo o divergono.
g) Fondazione mancata e Istituzione Parco nazionale della Pace.
h)Dimissioni dello storico Paolo Pezzino dal Comitato scientifico.
Col libro ho (ri) affrontato queste tematiche cercando di non
ripetermi per quanto mi è stato possibile fare e di evitare che la
dovizia dei dettagli alla fine distogliesse l'attenzione
dall'abominevole strage consumata dai nazifascisti il 12 agosto 1944,
che iniziò da Mulina di Stazzema, culminò a Sant'Anna, e si concluse a
Valdicastello con 14 uccisioni e un rastrellamento di centinaia di
civili, molti dei quali uccisi nei giorni che seguirono.
Non ho tuttavia dimenticato i sei civili che in quella giornata
furono uccisi a Capezzano Monte e i civili ammazzati che ho potuto
appurare, sicuramente in difetto, dopo il 19 settembre 1944, giorno in
cui fu liberata Pietrasanta e a cui, impropriamente, perché non fu così,
si fa risalire anche la liberazione della Versilia storica.
Adesso lascio il doveroso spazio al pubblico presente per porre le
domande o per intervenire. Opportunità, questa, che in occasione di una
presentazione di un libro dovrebbe essere sempre consentita e alla quale
mi sono rimesso ogni volta che ho presentato i miei libri.
Grato per l'attenzione.
Giuseppe Vezzoni
(autore del libro)
Palazzo Mediceo di Seravezza, 27 aprile 2024