25 aprile
Il 25 aprile è giusto ricordare la guerra col suo bagaglio di orrori e di vittime e ciò dovrebbe servire a non cadere più nel baratro che si presenta davanti a noi.
Io vorrei ricordare una persona che non ho conosciuto: mia nonna Clementina Pasqui, la mamma di mia mamma.
Il 3 settembre del 1943, a Badia di Cantignano, ella condusse i suoi cinque figli, il più piccolo dei quali non aveva ancora compiuto tre anni, nel rifugio allestito per sottrarli ai colpi dei cannoni tedeschi che venivano sparati dai monti di Vorno. Uscì dal rifugio per mettere al sicuro anche il poco grano che era riuscita a raccogliere e che avrebbe dovuto sfamare i suoi bimbi, e fu colpita in pieno petto da una scheggia di cannone.
Terminato il fragore dell'assalto, i bambini uscirono e trovarono mamma senza vita, dilaniata, in un lago di sangue.
A loro non è stato mai riconosciuto dallo Stato italiano, né tanto meno da quello tedesco, nessun risarcimento, né ausilio economico né opportunità lavorative.
Questa è la realtà che lascia la crudeltà di chi, per sete di potere, crea le guerre che conducono alla distruzione dell'Umanità.
Ricordiamoci di chi, innocente, ha perduto il bene più prezioso a causa di questa mostruosità.
Valentina Vangelisti
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