I gruppi di maggioranza intervengono sulle contraddizioni interne al Pd
su Piano Operativo e Geal. “È evidente che il Partito Democratico si
trovi in uno stato confusionale non solo nazionale, ma anche locale. Le
divisioni al suo interno però portano ad un ulteriore scadimento del
dibattito politico, da cui la città e il suo governo dovrebbero rimanere
fuori”.
“Piano Operativo e Geal - prosegue la nota - palesano come il Pd non
riconosca più la leadership di Francesco Raspini. Mentre Serena Mammini
e Chiara Martini hanno avallato le proposte della maggioranza, Raspini
ha infatti attaccato a testa bassa sui giornali, con l’intento evidente
di imporre la sua linea di opposizione a tutti i costi. Anche gli
interventi in cui la minoranza in generale è andata in ordine sparso,
ormai non si contano più”.
“Su Geal – prosegue ancora la nota – Raspini non solo ha contraddetto la
parte di minoranza rappresentata da Daniele Bianucci, ma la stessa
consigliera del Pd Chiara Martini. In commissione idrica la proposta del
sindaco Pardini di provare a riportare sotto il totale controllo
pubblico l'acqua lucchese è stata perorata infatti anche da Martini,
smentita meno di 24 ore dopo da un comunicato durissimo del suo partito,
che bolla l'ipotesi come inconsistente. Una posizione anticipata in
consiglio comunale da Raspini che pure ha ignorato, nei tanti anni di
assessorato all'Ambiente, ogni ipotesi di salvare Geal. Una strategia
perfetta per chi vuole smantellare ogni realtà cittadina a favore di
enti dove il controllo è altrove e ovviamente in mano al Pd”.
“Per quanto riguarda invece il Piano Operativo - continua la nota - che
era stato avviato su certi binari proprio dalla giunta Tambellini, le
critiche di Raspini contraddicono la precedente amministrazione: per
questo l’ex assessore Mammini si è dovuta difendere da sola contro le
posizioni dell’ex candidato sindaco del Pd, che dopo la sconfitta
elettorale non ha più un ruolo chiaro”.
“Raspini ormai è un triplo ex: candidato sindaco, leader
dell’opposizione e capogruppo del Pd e i gruppi consiliari di
maggioranza vogliono renderlo evidente a una cittadinanza che è
costretta a leggere posizioni contraddittorie e polemiche tanto più
forti, quanto è il bisogno di Raspini di tenere a bada chi non riconosce
più il suo ruolo”.
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