Comunicato di Associazione Senza confini Tommaso Panigada
Monitoraggio, condivisione, trasparenza come vettori del nuovo
senso comune toscano in materia di acqua e sua tutela.
Il monitoraggio , la condivisione e la conoscenza da parte dei
cittadini in tempo diretto relativamente alle misure di livello e
portata nei corpi idrici Toscani o relative alla qualità, compatibili
con le metodiche di campionamento e analisi , possono diventare
una “strumentazione sociale” al servizio della tutela dell’acqua
Toscana nell’era del blu deal Europeo, la strumentazione esistente
da adeguare e potenziare, le competenze di Enti, Agenzie, Aziende,
Università e Società civile sono una buona base da cui partire per
centrare l’obbiettivo di tutela delle acque in Toscana.
Costruire consapevolezza istituzionale e gestionale in materia di
consumi e impronta idrica significa assumere decisioni politiche
amministrative e tecnico strumentali, conseguenti alla realtà dei
corpi idrici: le falde , le acque profonde e superficiali in un
insieme sempre più gravato da prelievi per usi civili , produttivi
e agricoli come pure dall’impatto di un sistema depurativo da
completare e rendere aderente a prestazioni sempre piu’
stringenti imposte dalle direttive Europee.
Anche la Toscana è pesantemente interessata da annuali crisi
siccitose per cui è indispensabile realizzare un insieme di sistemi
di monitoraggio integrati dei parametri fondamentali quantitativi
e qualitativi delle acque previsti dalle normative vigenti come pure
aprire un focus operativo in materia di PFAS , sostanze sulla cui
presenza nel biota e nelle acque superficiali interne e marine di
sotto costa , negli scarichi dei depuratori e nei fanghi da essi
prodotti non esistono più dubbi; composti chimici destinati ad
essere messi fuori legge nel breve periodo ma che lasceranno il loro
segno per molti decenni nei corpi dei cittadini toscani come pure
nel biota e l’ecosistema nel suo insieme.
La Toscana implementerà le attività di monitoraggio da parte degli
enti preposti in materia di bilancio idrico, di gestione idrica del
servizio idropotabile, dei sistemi depurativi industriali consortili,
fluviali come pure dell’insieme di canali e delle acque costiere
mettendo in campo risorse dell’ente Regione, dello Stato e dei
gestori dei servizi, dei consorzi di Bonifica mantenendo aperto
anche il focus specifico dei Pfas fino a che sarà necessario.
La Toscana lavorerà alla costruzione di una rete “ aperta e
facilmente accessibile” h 24 alla cittadinanza, da remoto come
pure attraverso l’ installazione in luoghi dall’alto valore culturale,
idraulico e sociale di display in grado di fornire i dati rilevanti dei
bacini o sotto bacini in materia di bilancio idrico, di minimo flusso
vitale, prelievi, portate e qualità degli scarichi di reflui depurati .
Tale strumentazione oltre a permettere un controllo ed una
gestione compatibile con il bilancio idrico ed ambientale da chi
preposto , svolgera’ anche un ruolo fondamentale a supporto dei
processi formativi e di istruzione nei corsi scolastici di ogni ordine
e grado e consentirà a tutta la popolazione di crescere in
responsabilità e consapevolezza di cosa significhi la tutela
dell’acqua nel suo insieme.
Individuiamo nell’ex bacino sperimentale del fiume Serchio e Piana
di Lucca come pure nell’area Toscana nord, una possibile area per
una esperienza pilota da estendere e generalizzare nell’intera
Regione adottando tutti i provvedimenti di ordine legislativo e
operativo necessari come pure mettendo in campo le migliori
risorse per attingere alle linee di finanziamento Europee e
Nazionali