Gianni Giannini (PD) e Gabriele Olivati (Lucca Futura), componenti di minoranza della Commissione Urbanistica, hanno dichiarato la non partecipazione al voto, sulla pratica delle controdeduzioni alle osservazioni del Piano Operativo.
A chiarimento della propria posizione, i consiglieri spiegano che “la delibera sul piano operativo che è stata portata in votazione contiene solo le istruttorie tecniche predisposte dagli uffici, senza nessun testo da emendare. Questa scelta è stata portata avanti a nostro giudizio del tutto arbitrariamente, e senza alcuna valida motivazione, se non per un’inspiegabile volontà di nascondere al consiglio comunale la visibilità di un prodotto che ricade integralmente nella sua competenza. Tale scelta rischia di rendere illegittima l’intera procedura e apre la possibilità che la volontà del consiglio stesso sia successivamente manipolata attraverso interpretazioni, più o meno ampie, di clausole aperte che sono sovente rinvenibili nell’istruttoria tecnica di molte controdeduzioni”.
I consiglieri Giannini e Olivati, che nello scorso mandato furono presidente e vicepresidente della Commissione urbanistica, proseguono. “Non riteniamo quindi di essere stati messi nelle condizioni di valutare per moltissime osservazioni gli esiti pratici e giuridici delle controdeduzioni. In molti casi, infatti, l’istruttoria dell’ufficio lascia spazio a possibili declinazioni rendendo di fatto impossibile approvarle o respingerle “al buio”, senza poter valutare gli effetti delle stesse. Riteniamo che questo modo di procedere, non imposto né legittimato da nessuna norma, né utilizzato dalla precedente amministrazione per l’approvazione del Piano Strutturale, sia per noi totalmente inaccettabile”. “Ci è stato detto – concludono Giannini e Olivati - che gli elaborati normativi e cartografici saranno successivamente resi disponibili ai consiglieri. Ma questo avverrà solo dopo la votazione sulle controdeduzioni! È in questo momento, però, che il Consiglio ha la possibilità di esprimersi sui singoli elementi del PO in cui i cittadini hanno proposto modifiche. Nei prossimi passaggi ci si potrà esprimere sul testo solo nella sua interezza, con il rischio di trovarci un provvedimento sostanzialmente blindato dagli esiti della Conferenza Paesaggistica e dalla vicinanza alla scadenza dei cinque anni dall’adozione a cui l’Amministrazione Pardini ci ha colpevolmente avvicinato, perdendo due anni di tempo per arrivare al punto in cui ci troviamo adesso”.