Aggressione in Psichiatria: interviene la FIALS
Intervengono sul caso il segretario provinciale del sindacato Fials Daniele Soddu e la rappresentante della zona di Lucca Irene Panzera.
“Ancora un atto di aggressione all’interno dell’Ospedale San Luca di Lucca, dove è mancato poco si consumasse una tragedia ancora più grave. A farne le spese è stata una guardia giurata in servizio che è stata aggredita da un paziente psichiatrico, che dato in escandescenze ha seminato il panico nel reparto di psichiatria – ricordano dal sindacato -. Solo l’intervento delle forze dell’ordine con l’aiuto del personale sanitario ha fatto sì che tornasse la calma nel reparto in questione. Questo episodio fai il paio con quello di alcuni giorni fa dove a Pisa una dottoressa del reparto di psichiatria di Pisa è stata presa a pugni e schiaffi durante il turno di notte tra il 26 e il 27 marzo. Non è più tollerabile accettare che il personale sanitario sia costretto a lavorare in questo stato sottoposto a continui insulti e rischi di aggressioni quotidiane. Occorre esperire ogni tentativo per far sì che questi episodi non si ripetano“.
“Esiste una normativa molto recente – la legge 113/2020 – dove si elencano una serie di interventi per garantire la sicurezza degli operatori sanitari – proseguono -. Questa impone alle strutture sanitarie di prevedere nei propri piani per la sicurezza misure volte ad inserire specifici protocolli operativi con le forze di polizia (per prevenire episodi di aggressione e di violenza) al fine di garantire interventi tempestivi a sostegno del personale. Inoltre il datore di lavoro, ai sensi del dlgs 81/08, deve valutare tutti i rischi intendendo non solo quelli
direttamente connessi agli aspetti produttivi, ma anche quelli che possono avere impatto sulla salute fisica e psichica dei lavoratori, incluso il rischio da aggressioni verbali e fisiche. Tale rischio va gestito non solo da un punto di vista della security, ma deve essere integrato nell’organizzazione più generale della safety, ovvero della salute e sicurezza sul lavoro”.
“Crediamo che la Asl Toscana nord ovest non abbia fatto a sufficienza per garantire quanto normato. Se pensiamo che, a oggi, al San Luca dove il primo punto informazioni del pronto soccorso, ha un accesso non sicuro, dove un operatore si trova all’interno di un box con la porta
stile saloon accessibile a chiunque, possiamo capire di cosa stiamo parlando. Come Fials abbiamo già denunciato più volte tali carenze strutturali che mettono a rischio il nostro personale. Abbiamo chiesto linee dirette con le forze dell’ordine attraverso pulsanti di chiamata, da installare all’interno dei reparti più rischiosi oltre che al pronto soccorso, ma a oggi non riscontriamo nulla di tutto questo – concludono -. Per tutta risposta alla richiesta di più vigilanza in tutte le strutture sanitarie, ci giunge voce che uno dei capitoli di spesa su cui la Asl si appresta a intervenire per recuperare risorse, a risanamento del disastroso bilancio regionale sanitario (su mandato regionale), sia proprio una sforbiciata ai costi della vigilanza su tutta la Asl. Se questo rispondesse verità riteniamo vergognoso far ricadere la malagestione sanitaria regionale solo e solamente sugli operatori sanitari, già falcidiati dai tagli di unità di personale e domani sottoposti a tagli per la propria sicurezza”.
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