"La
strage non si ferma, e non possiamo più stare a guardare cullandoci su
ciò che sin qui è stato fatto in nome della sicurezza. Evidentemente
non basta". Il monito è di Lorenzo Sichei, segretario Filca Cisl
(edilizia). "Attendiamo ovviamente che sul caso del lavoratore che ha
perso la vita stamani nel cantiere di via Dorini a Lucca sia fatta
chiarezza, e facciamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia.
Ma siamo di fronte a una tragedia che ci spinge a fare ancora e sempre
di più sul tema della cultura della sicurezza. Purtroppo - rileva Sichei
- da ciò che ci risulta dai sopralluoghi compiuti insieme agli organi
ispettivi e agli enti bilaterali, ci sono ancora troppe negligenze sui
luoghi di lavoro nel comparto edile, proprio quello che traccia più
concretamente la rotta dello sviluppo del nostro Paese, della crescita.
Le normative devono essere rispettate, i controlli intensificati, e la
formazione deve essere faro per tutti, in questo senso il nostro
sindacato sta facendo il massimo offrendo tante opportunità di concreto
aggiornamento. Ma è importante - sottolinea il segretario di Filca Cisl -
lavorare di più sul fronte dell'auto prevenzione e sulla presa di
consapevolezza e responsabilità di tutta la filiera, dal committente al
datore di lavoro, ai tecnici di cantiere, ai lavoratori stessi. Tutti
devono fare la loro parte nel verificare quali siano i rischi sul
cantiere, dove si possa fare di più e meglio in termini di sicurezza.
Anche perchè ci sono due fattori che remano contro: da un lato la
mobilità dei lavoratori nel settore, che passano spesso da un'impresa
all'altra, dall'altro il fatto che il 50 per cento dei lavoratori
nell'edilizia sono stranieri, questo li rende più deboli e disorientati
anche per le difficoltà della lingua".
C'è un punto focale su
cui Lorenzo Sichei insiste: "Il lavoratore si deve rifiutare quando si
rende conto che quell'intervento può essere rischioso, non deve avere
dubbi nè remore da questo punto di vista".