“DAGLI USA BRUTTI SEGNALI DI INGIUSTIFICATI ATTACCHI ALLE OPERE DI
PUCCINI. MADAMA BUTTERFLY E TURANDOT ACCUSATE DI ORIENTALISMO, È UNA
FOLLIA”
LUCCA, 16 MARZO 2024 – “Con grande
tristezza abbiamo assistito in questi ultimi tempi a delle
interpretazioni veramente fantasiose, pregiudiziali e irritanti su molti
temi, in nome della cancel culture e del politicamente corretto.
Dopo
il surreale linciaggio a quell’insegnante americano che aveva avuto
l’ardire di mostrare il David di Michelangelo in tutta la sua nudità, e
le polemiche seguite all’esecuzione dell’Inno a Roma orchestrato con
straordinaria capacità da Beatrice Venezi ed erroneamente attribuito al
fascismo, benché composto nel 1918, arriva dagli Stati Uniti un duplice
attacco al maestro lucchese Giacomo Puccini.
Come
segnala un informato articolo di Paolo Zannetti, pubblicato sul
periodico online Destra.it, un ineffabile comunicato della Direzione
Artistica dell’Opera di San Francisco giustifica la scelta di mettere in
scena Madama Butterfly, nonostante la condanna per l’operazione
orientalista del compositore lucchese che non avrebbe tenuto conto delle
peculiarità di quella cultura, con l’esigenza di fare cantare gli
artisti lirici asiatici, altrimenti poco utilizzati.
Siamo
a livelli del ridicolo; questi campioni del politicamente corretto
omettono di dire che sicuramente l’esecuzione della Madama Butterfly
assicura incassi e prestigio e si trincerano dietro queste scuse inutili
e nemmeno richieste per confermare una scelta.
Lo
stesso, segnala sempre l’articolo, è accaduto a New York per la
Turandot, con Puccini accusato anche in questo caso di appropriazione
culturale verso l’Oriente, per avere tratto ispirazione dalle melodie
cinesi in ambito musicale e su presunti stereotipi culturali per la
costruzione della storia, senza rispettare i principi ispiratori della
cultura asiatica.
Per chi conosce a fondo la
produzione di Puccini, queste accuse suoneranno blasfeme e fanno
rabbrividire noi che crediamo nella tradizione, nei valori culturali e
artistici che sono certamente a pieno titolo attribuibili al compositore
di Lucca, che riteniamo debba essere ancora più celebrato da noi come
altrove.
Resta il retrogusto di una deriva
inutile, fatta di pseudo valori che vogliono scardinare secoli di
bellezza e arte in nome di un progresso che, se deve essere quello delle
accuse di orientalismo a Puccini, non avrà certo un futuro roseo”,
dichiara Vittorio Fantozzi, Vice Presidente del gruppo consiliare
regionale di Fratelli d’Italia.
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