Le prese di posizione, per la verità politicamente alquanto sgangherate, di Fratelli d’Italia e delle Liste che hanno appoggiato la candidatura di Barsanti in polemica con l’adesione di Pardini all’appello di più di mille Sindaci per la continuità del Governo Draghi rivelano la evidente difficoltà di una coalizione, costruita e rabberciata unicamente per vincere, a trovare concordanza di vedute su questioni politicamente qualificanti. L’attacco della Destra lucchese al Sindaco non solo è strumentale ma è anche fuori luogo. I Sindaci sono eletti in modo diretto e, dunque, una volta entrati in carica rappresentano l’intera comunità cittadina, non solo gli elettori della coalizione vincente. Dunque bene ha fatto Pardini ad interpretare il sentimento diffuso della stragrande maggioranza dei Lucchesi. La legge assegna alla figura del Sindaco un grado di autonomia tale che, se egli si dimette, è l’intero Consiglio Comunale ad andare a casa. Suggerisco pertanto ai vari Barsanti e Martinelli di rientrare nei ranghi della logica politico-istituzionale e di evitare di sottoporre al ridicolo la figura istituzionale del Sindaco della città. Questa vicenda, però, evidenzia che nel futuro ciascuna forza politica della coalizione sarà tentata di portare l’acqua al proprio mulino, nel tentativo di ritagliarsi uno spazio autonomo nella sua area di influenza. Sono personalmente convinto, ad esempio, che sui temi della cultura ne vedremo delle belle. Pardini avrà di sicuro vita molto dura. Del resto non potrà lamentarsene visto che, pur di vincere, ha messo insieme anche forze che sono in profondo contrasto con i sentimenti diffusi della città.
Il Segretario del Circolo Centro Storico del PD
Roberto Panchieri