Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos'è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni….
Un testo attualissimo di una bella canzone del grande Battiato. Io però nella combriccola dei politici automi a pensiero unico, ci metterei la quasi totalità della stampa, con le dovute coraggiose eccezioni, poche, troppo poche per garantire un livello minimo di confronto democratico nel paese. Una stampa genuflessa al sistema di potere, che scrive e dice all’unisono le stesse cose come in una ripetitiva, stanca e noiosa litania, che incensa ed esalta, con una devozione imbarazzante, il Monarca assoluto Draghi, il quale si erge al di sopra delle regole del sistema democratico con un’arroganza ed una supponenza da volta stomaco.
Succede persino che, il partito che ha avuto la maggioranza relativa nelle ultime elezioni, che ha ancora il gruppo parlamentare più numeroso, se cerca di condizionare l’indirizzo politico del governo, cosa del tutto fisiologica e naturale in una democrazia, questo possa essere considerato uno scandalo ed un atto di irresponsabilità politica. In Italia non si può fare, no, su Draghi non si può, perché si commette un grave reato di lesa maestà contro un uomo, che avendo fatto tutta la vita il banchiere, non ama essere contraddetto perché per lui la dimensione governativa sta tutta rinchiusa dentro una dimensione personale e personalistica come se fosse il presidente di un consiglio di amministrazione di una Banca mondiale.
Non si era ancora mai visto in una democrazia, che un presidente del consiglio, che ottiene la fiducia in parlamento, nonostante il non voto del M5S, si rechi da un, forse imbarazzato Mattarella, il quale ha fatto l’unica cosa che poteva fare, quello di rinviarlo alla camera in quanto le sue dimissioni erano inaccettabili visto che aveva da pochi minuti ottenuto la fiducia.
Il M5S di cui non sono mai stato simpatizzante, figuriamoci se elettore, ha smascherato e messo a nudo il carattere di questo uomo che parla di confronto democratico ma se poi qualcuno osa contraddirlo o dirgli che non è d’accordo, se la prende a male e come, in un qualsiasi campetto di calcio di un qualsiasi oratorio, prende il suo pallone e se lo porta via. E io che pensavo che il tempo delle monarchie assolute fosse finito per sempre e che le repubbliche parlamentari avessero preso il sopravvento con le loro regole del tipo: chi prende più voti in libere elezioni poi ha il diritto dovere di condizionare ed indirizzare la politica di un governo, altrimenti che si vota a fare, e se, il governo non è un monocolore ma un governo di coalizione o, come nel nostro caso un governo di una indistinta, abominevole ammucchiata, deve passare per delle mediazioni e compromessi, ma quando tutto gli è contro, il contesto politico è completamente ostile, quando ogni proposta viene derubricata persino dal dibattito politico, allora dire basta, è un atto dovuto di rispetto per tutti quegli elettori che l’hanno votato, ed un atto di grande RESPONSABILITA’ democratica. Mi auguro per il paese e per la democrazia, che Conte tenga con coerenza questa posizione perché se facesse un’indecorosa marcia indietro, costretto da indebite pressioni interne, europee ed internazionali, soprattutto dell’establishment economico finanziario internazionale che considera Draghi il suo uomo di fiducia, sarebbe il colpo di grazia a quel poco che resta della partecipazione democratica e questo sistema iniquo, antisociale, in guerra dichiarata con i poveri e i più deboli di questo paese, che non rappresenta più la maggioranza dei cittadini, potrebbe crollare, purtroppo, in questo momento, senza alternative credibili e praticabili con seri rischi per la democrazia.
Una piccola nota a margine, questo è il momento degli appelli da tutto il mondo in difesa del grande banchiere timoniere d’Italia, perché resti, in queste ore, si moltiplicano appelli di sindaci, presidenti di Regione e, cosa umiliante per un qualsiasi iscritto o simpatizzante della CGIL, finanche dallo SPI, proprio da quel sindacato che dovrebbe difendere milioni di pensionati con pensioni attorno alle 1000 euro, e che vorrebbe richiamare in servizio per tutelarli, il banchiere che li sta affamando. Grande Coerenza, a proposito di responsabilità democratica. Per quel che possa valere, penso di essere in numerosa compagnia, sono tra quelli che invece sperano che Draghi sparisca dall’orizzonte della politica italiana e, se vuole continuare a fare politica, si presenti alle prossime elezioni e ci metta direttamente la sua faccia. Ma purtroppo, almeno per un’altra settimana, sentiremo ancora al lavoro, il fastidioso rumore delle lingue ormai consunte della grande stampa per convincere a tornare l’unto del signore.
Eugenio Baronti
17/07/2022