Bianucci macchia il Giorno del Ricordo
Il consigliere Daniele Bianucci non ha resistito a far presente, polemicamente, la propria presenza alla celebrazione del Giorno del Ricordo al Real Collegio. Il suo trafiletto ha macchiato la doppia pagina dedicata dalla Nazione alle commemorazioni, trascinando le vittime delle foibe e dell'esodo in una polemica gratuita.
Ma le domande Bianucci dovrebbe farle tutte dentro al proprio schieramento, a cui si deve il silenzio sulla tragedia e l'odio che gli esuli italiani hanno dovuto subire perché in fuga dal "paradiso terrestre comunista" di Tito.
Quello schieramento che - almeno in parte ancora oggi - nega la tragedia, sfila con le bandiere della Jugoslavia comunista, distrugge le targhe in ricordo dei Martiri delle Foibe, invita negazionisti e giustificazionisti a parlare alle scuole.
Con il suo intervento Bianucci ha così reso palese come mai sia comparso alla celebrazione del 10 febbraio: non per aderire al Ricordo, ma per poi rivendicare la presenza. Una sorta di beneficienza pelosa, da usare come arma politica. Gli esuli non lo ringrazieranno.
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