Futuro delle Rsa comunali: "Basta con l'ambiguità", l'appello di Toscana 2030


Rsa comunali di Lucca: futuro a rischio per i lavoratori e la struttura di Monte San Quirico. Toscana 2030 denuncia  la mancanza di chiarezza da parte dell'amministrazione. La seduta della commissione sociale e sanità ha confermato le numerose criticità del progetto di riorganizzazione delle Rsa comunali. L'audizione del vicesindaco Minniti e del dirigente del sociale Alessandro Cartelli non ha dissipato le preoccupazioni, che hanno evidenziato la mancanza di garanzie per i lavoratori, l'incertezza sul futuro della struttura di Monte San Quirico e la carenza di visione strategica da parte dell'amministrazione. La scelta di affidare la gestione delle Rsa a due distinti bandi, uno per la locazione e uno per l'affitto d'azienda, appare quantomeno discutibile. Tale decisione rischia di creare un sistema frammentato e privo di un adeguato controllo da parte del Comune. La commissione sociale avrebbe potuto essere un'occasione per un confronto costruttivo e per trovare soluzioni condivise. Tuttavia, l'atteggiamento dell'amministrazione, poco propensa al dialogo e all'ascolto delle proposte alternative, ha vanificato questa possibilità. L'incapacità del Comune di Lucca di gestire il futuro delle Rsa comunali è ormai evidente. Le continue incertezze e la mancanza di garanzie per i lavoratori sono inaccettabili. L'amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Mario Pardini, si dimostra ancora una volta incapace di affrontare questioni cruciali per la città.  Non è chiaro se tutti i posti di lavoro saranno mantenuti, né se le ore di lavoro e i contratti collettivi rimarranno gli stessi. I lavoratori, che ogni giorno si impegnano con dedizione per la cura degli anziani, meritano rispetto e certezze. Invece, si ritrovano a dover fronteggiare un futuro incerto a causa dell'incompetenza dell'amministrazione. Anche il destino della struttura di Monte San Quirico è avvolto nel mistero. Il Comune non ha ancora avanzato alcuna proposta concreta per il suo futuro, lasciando presagire un triste destino di abbandono e degrado. Un'occasione persa per la città di Lucca, che si priva di un immobile di valore che potrebbe essere riutilizzato per scopi sociali o culturali. L'inerzia del Comune è inaccettabile. Serve un nuovo dirigente al sociale: Toscana 2030 sollecita l'amministrazione. La mancanza di un dirigente al sociale rappresenta un ostacolo significativo per la gestione del delicato processo di riorganizzazione delle Rsa comunali. A fine mese, il dirigente   lascerà il Comune di Lucca, creando un vuoto di leadership in un momento cruciale. Toscana 2030 sollecita l'amministrazione ad accelerare la nomina di un nuovo dirigente. La scelta del nuovo responsabile del settore sociale dovrà essere improntata alla competenza, all'esperienza e alla capacità di gestire situazioni complesse.La complessità del processo di riorganizzazione delle Rsa comunali richiede una guida esperta e capace. Il nuovo dirigente dovrà essere in grado di:Tutelare i diritti dei lavoratori.Garantire la qualità dei servizi offerti alle persone non autosufficienti.Dialogare con le parti sociali e la cittadinanza.Predisporre un piano strategico per il futuro delle Rsa comunali e della struttura di Monte San Quirico.Toscana 2030 denuncia la grave carenza di visione e di progettualità da parte dell'amministrazione. Non è possibile continuare a gestire questioni così delicate con superficialità e approssimazione. Serve un cambio di passo: è necessario un piano concreto per il futuro delle Rsa comunali e della struttura di Monte San Quirico, che tuteli i lavoratori e valorizzi il patrimonio pubblico.La città di Lucca merita di meglio.
Il Presidente di Toscana 2030 
Domenico Capezzoli
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