Farmaci per fermare pubertà: duello tra mamma e papà a Lucca

Lui ha provato a opporsi all’assunzione della triptorelina da parte della figlia 15enne. Ma i giudici hanno dato ragione alla giovane La disforia di genere di un adolescente di Lucca si è trasformata in una contesa familiare, che ha visto contrapporsi mamma e papà in aula di tribunale. Nel 2021, quando aveva 15 anni e mezzo, la ragazza ha manifestato ai propri genitori la volontà di cambiare sesso. Una decisione appoggiata dalla madre e anche dai medici dell’ospedale Careggi, che hanno dato luce verde alla giovane per l’assunzione di triptorelina, un farmaco che blocca la pubertà. A opporsi è stato invece il padre, spaventato dagli effetti che questo processo avrebbe potuto avere su sua figlia. I due genitori si sono affrontati in tribunale, con i giudici che proprio in questi giorni si sono espressi, dando ragione alla madre. Quando è arrivata la sentenza, però, la ragazza aveva compiuto 17 anni. E di conseguenza la pubertà che avrebbe voluto bloccare con l’aiuto della triptorelina ha già iniziato a fare il suo corso. «Quando sarò maggiorenne voglio fare la mastectomia», spiega oggi al Corriere della Sera. «Quando ero piccolo non pensavo fosse possibile sentirsi di altro genere o voler cambiare sesso. Ho iniziato a maturare questo desiderio nel 2019», ha spiegato la ragazza davanti ai giudici. Quando si è rivolta all’Ospedale di Firenze, grazie all’aiuto della madre, il team di medici l’ha giudicata idonea all’assunzione di farmaci che bloccano la pubertà. La diagnosi, arrivata nel giro di poche settimane, è stata presa troppo in fretta secondo il padre. Alla fine, però, il tribunale di Lucca ha dato ragione alla madre. Tratto da OpenOnline
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