Sindaco Pardini: ELOGIO DELLO STUPORE
Saper conservare la capacità di stupirsi piacevolmente è una delle qualità che apprezzo di più nelle persone. Un po’ come sta succedendo in questi giorni a tutti coloro che si trovano a passare da piazza San Michele, dove lo stupore si presenta dietro l’angolo in forma di una possente tigre di cartapesta che osserva dal Loggiato di Palazzo Pretorio. Ma dietro l’angolo purtroppo non c’è solo arte e bellezza, ma anche la solita polemica che – si sa - è prerogativa dei tempi che stiamo vivendo. E quando si parla di un grande successo come “Lucca in maschera” questo è ancora più vero. Ieri oltre 25 mila presenze hanno ravvivato la città in un periodo dell’anno in cui solitamente si vedevano ben poche persone per le vie e le piazze della nostra Lucca.
Ieri abbiamo osservato con gioia i tantissimi bambini che giocavano insieme felici - chi mascherato e chi no - tutti con il sorriso, compresi gli adulti.
Ieri – anzi, in realtà già da qualche giorno – migliaia di cittadini e visitatori hanno apprezzato la magia di essere stupiti da una tigre, da leggende del rock, da personaggi di fiaba, che mai ti saresti aspettato di trovare nella nostra città.
E tutto questo è successo per il secondo anno di seguito, quindi non è un caso.
Poi, come ho già dichiarato, i gusti sono gusti. È lecito che a qualcuno non piacciano il carnevale e le installazioni.
La polemica è legittima, se applicata ad una visione soggettiva: de gustibus, appunto.
Il mondo è bello perché è vario.
Ma qualsiasi polemica perde la sua legittimità quando si trasforma in uno strumento di mistificazione della realtà.
Con il pretesto della polemica qualcuno si è infatti spinto a dichiarare che ci sono stati danneggiamenti nel montaggio delle installazioni, ma questa cosa è totalmente falsa.
Vero invece è che – come potete verificare fermandovi in questi giorni di fronte al Loggiato Pretorio – che la stragrande maggioranza delle persone, sia cittadini che visitatori, si ferma meravigliata ad ammirare e fare foto alla grande tigre di cartapesta.
È la capacità di stupirsi di cui parlavo.
Per questo – fra una polemica e l’altra – ogni tanto basterebbe fermarsi per ritrovare quel sano stupore.
D’altronde “Tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi se ne ricordano”.
E la grande tigre buona, che appare inaspettata dietro l’angolo – in questo senso – serve anche come promemoria.
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