La Piana di Lucca, e nello specifico Capannori, detiene il non invidiabile record nazionale di inquinamento da polveri sottili. In questi giorni, siamo in piena emergenza, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Nel 2021, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), i morti per polveri sottili in Italia sono stati 48.800. Dai dati ARPAT, a Capannori, si verificano episodi acuti di inquinamento e gli sforamenti dei limiti di legge sono ormai frequentissimi. Gli amministratori della Piana, obbligati a prendere un qualche provvedimento, prima di tutto per salvaguardare sé stessi da eventuali denunce per inadempienza, hanno emesso la solita ordinanza che vieta la circolazione alle vecchie auto a benzina e diesel (euro 0, 1, 2 e 3) fino al 5 febbraio 2024. Misure di facciata, senza un’adeguata informazione e senza alcun controllo sul rispetto e sull’efficacia di tale misura. Dovrebbe essere chiaro a tutti, in primo luogo ai nostri amministratori, che il problema non è dovuto a delle circostanze straordinarie, il problema è strutturale e come tale va affrontato evitando misure scoordinate, improvvisate e del tutto inutili. Servirebbe urgentemente un Piano di azione coordinato tra tutti i comuni della Piana, per intervenire su tutte le diverse fonti di inquinamento. Tra le tante azioni da fare, c’è sicuramente quello di avviare una rivoluzione culturale per modificare l’attuale modello di mobilità delle merci e delle persone, fondato sull’utilizzo privato ed individuale dell’automobile e del trasporto merci su gomma, perché è un modello del tutto insostenibile ed improponibile per il futuro. Tutti i paesi più progrediti del mondo e dell’Europa, hanno dato avvio a questo processo per ridurre la quantità dei veicoli in circolazione e potenziare un sistema moderno pubblico di mobilità. Le nuove tecnologiche e soprattutto, le nuove abitudini che stanno modificando radicalmente la domanda di mobilità, rendono possibile una mobilità pubblica intelligente ed efficiente che rappresenta una delle chiavi di volta per il futuro delle nostre città e delle politiche ambientali. Per questo, la cancellazione definitiva del progetto degli assi viari, che ci ha tenuto bloccati per più di 30 anni, facendoci accumulare un ritardo drammatico, è un obiettivo irrinunciabile di portata strategica perché se non si cancella questa opera inutile e fuori dal tempo, non si costruisce nessuna transizione verso un nuovo sistema di mobilità sostenibile.
Un’altra questione di importanza strategica è l’energia. Nulla è possibile senza energia e la disponibilità di energia è alla base di tutto, di ogni attività umana, condiziona il nostro futuro, determina la qualità della nostra vita, incide sui rapporti e sui conflitti internazionali. Iniziare a costruire il nuovo sistema energetico del futuro servirà non solo per ridurre e superare la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni, ma servirà anche, per abbattere la nostra bolletta energetica. Per fare questo, ci viene incontro il decreto Milleproroghe 162/2019 che promuove, finalmente anche in Italia, la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (REC) che possono godere di un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), con un corrispettivo unitario e una tariffa premio. Le amministrazioni della piana devono far conoscere, promuovere e sostenere la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili mettendo insieme famiglie, cittadini, piccole aziende, artigiani, commercianti, in un percorso democratico che parte dal basso e organizza una modalità e una forma di produzione energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Due questioni strategiche che devono essere inserite dentro un Piano di azione coordinato della Piana, per ridurre drasticamente le varie fonti di inquinamento, i processi di cementificazione, aumentare le aree di verde ed alberate, migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, perché la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente è un altro obiettivo di fondamentale importanza perché, l’edilizia nel suo complesso, assorbe oltre il 40% dell’energia prodotta e emette il 50% delle emissioni in atmosfera e il nostro sistema edilizio è tra i più inefficienti dell’Europa. Nel mondo che vorremmo, questo piano di azione coordinato della Piana di Lucca dovrebbe già essere operativo e, invece…. Niente.
Eugenio Baronti
Sinistra Italiana Circolo Lucca e Piana