Quelli che i conflitti d'interesse

"Cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi (Commenti dei deputati di Forza Italia e di Alleanza nazionale)… Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta. A parte questo, la questione è un’altra. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni…Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte. Dunque, non c’è stata alcuna operazione di questo genere. Ora, se dovessimo applicare i criteri che avete applicato voi a noi, altro che regime, cari amici! Non è stato così". Parole dell'On. Violante alla Camera dei deputati nel 2003 (e guarda caso Violante è in corsa come prossimo Presidente della Repubblica). Parole mantenute perché il centrosinistra non farà mai una legge sul conflitto d'interessi. Del resto lo sanno tutti che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul conflitto d'interessi che la permea dalla cima al fondo giù giù per li rami. Per restare all'attualità in Parlamento prosperano i Lotito, presidente della Lazio e già beneficiario di un clamoroso dilazionamento dei debiti, che si sta dando da fare per reintrodurre benefici fiscali per le squadre di calcio, e i Galliani, senatore e vicepresidente viario e amministratore delegato del Monza. Marcucci era ed è un conflitto d'interessi vivente che infatti è stato decenni in Parlamento senza che il monopolio della Kedrion fosse minimamente intaccato. E che dire di Mungai, sindaco di Massarosa e direttore tecnico della Fondazione Cassa di Risparmio? Fantastico. Per cui i lamenti dei Raspini boys sull'Augusta, come prima quelli sul Cecchini, fanno ridere (supremamente quelli della Vietina, campionessa di sostegno ai suoi sodali) e denotano solamente che la fu sinistra non ha un'idea una per la città e il suo futuro e più che andare a ruota alla destra del Carnevale e di Sabrina Salerno non sa fare. E infatti negli anni scorsi ha votato ben 7 mozioni del Barsanti. Si occupassero piuttosto dell'aumento delle tasse imposto dalla Regione per sistemare il buco irrisolvibile creato dalla disastrosa gestione della Sanità. O del destino di Kedrion. Già. Lo sanno lorsignori che la famiglia Marcucci ha ceduto la maggioranza dell'azienda a un fondo estero? I Fondi Permira con sede a Londra che si tirano dietro coinvestitori come la Abu Dhabi Investment Authority. E quando si passa ai fondi una bella delocalizzazione prima o poi arriva sempre.
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