Il
gruppo di maggioranza del Comune di Castelnuovo di Garfagnana
interviene per fare chiarezza sulla complessa operazione che ha
portato l’amministrazione comunale a rimodulare in proprio favore
il contratto di partenariato pubblico-privato sull’illuminazione
pubblica e la gestione degli impianti, a seguito del ricalcolo del
canone annuale
19
gennaio 2024
CASTELNUOVO
DI GARFAGNANA – Il gruppo di maggioranza
del Comune
di Castelnuovo di Garfagnana
risponde alle critiche mosse dall’opposizione consiliare, ribadendo
la bontà
dell’operazione che ha portato l’amministrazione comunale a
rimodulare il contratto di partenariato pubblico-privato
sull’illuminazione
pubblica
in proprio favore a seguito del ricalcolo del canone
annuo.
Innanzitutto la maggioranza ha voluto fare chiarezza
sulla complessità
del progetto e sui vantaggi
che ne sono derivati: "Si
capisce che operazioni così complesse possano lasciare perplessi ad
una prima lettura superficiale –
esordisce il gruppo -. Infatti,
spesso, si confrontano i costi di un mutuo con i canoni di un
Partenariato Pubblico Privato, ma sono due cose diverse. Il Comune di
Castelnuovo, con una rigorosa e competitiva procedura di gara, ha
attribuito il contratto di Partenariato Pubblico Privato non solo per
realizzare gli investimenti ma anche per gestire gli impianti, fare
la manutenzione ordinaria e straordinaria e conseguire
(obbligatoriamente per il contraente) un risparmio di consumi
notevole (ad oggi quantificabile in oltre il 60 per cento dei consumi
storici)”.
Una
scelta sostenibile
che rappresenta anche una concreta
risposta
ad un momento congiunturale difficile: “Nonostante
la pandemia
– spiega la maggioranza -,
la quale ha inciso negativamente sulle tempistiche delle forniture e
creato alcuni comprensibili ritardi (gli uffici hanno comunque
avviato una rigorosa verifica) l’amministrazione ha già potuto
fruire di un risparmio di costi di energia, proprio in coincidenza
con l'aumento vertiginoso delle bollette a partire dal 2022”.
La
scelta di rimodulare il contratto in essere è stata motivata dalla
necessità di revisionare, a proprio
vantaggio,
gli indicatori che aggiornavano il canone, i quali precedentemente
erano tendenzialmente stabili ma che oggi non lo sono più, come il
costo dell'energia. Una rimodulazione del contratto che, in ogni
caso, non cambia la convenienza o almeno la sostenibilità
finanziaria di questa scelta (Partenariato Pubblico Privato) già
adottata dalla maggior parte delle amministrazioni locali.
“Da
parte nostra
– concludono i consiglieri -, proprio
per i risultati raggiunti in termini di efficienza, efficacia e
economicità, ci riteniamo soddisfatti”.