A causa di un nuovo piano del trasporto pubblico locale, la linea
extraurbana Lucca-Pisa via Ripafratta si
appresta a subire un drastico cambiamento, spezzandosi in due tronconi
che convergeranno a Ripafratta. "Sebbene il Comune di Lucca abbia
annunciato tali modifiche con un’apparente entusiasmo, la realtà svela
aspetti decisamente negativi per gli utenti e gli operatori del servizio
- spiega Nicola Da San Martino, segretario Fit Cisl Lucca - .
Questa decennale linea, tra le più frequentate da turisti e pendolari,
sarà ora gestita da due autobus distinti
con relativi autisti, anziché uno solo. L’operazione, si presume per
ragioni economiche, solleverà nuovi disagi
per chiunque intenda spostarsi da Lucca a Pisa o viceversa, imponendo un
cambio a Ripafratta e
potenzialmente richiedendo l’acquisto di un doppio abbonamento
tariffario". "La questione - sottolinea Da San Martino - diventa
particolarmente critica per coloro che giornalmente percorrono il
tragitto da Lucca a
Pisa per poi spostarsi con ulteriori navette verso destinazioni come
Cisanello. L’utente medio si troverà di
fronte a un servizio frammentato e, in molti casi, a un aumento dei
costi e delle complicazioni logistiche.
Senza voler approfondire le altre variazioni apportate dal nuovo piano
del trasporto pubblico locale, si
evidenzia il fatto che sono state introdotte nuove corse urbane e
suburbane su tratte già efficienti, con un
apparente spreco di risorse e chilometri. Nel frattempo, la
rivisitazione necessaria del piano navetta è stata
trascurata, lasciando la sensazione di un mancato miglioramento del
servizio". "È evidente - commenta il segretario Fit Cisl Lucca - che gli
interessi aziendali abbiano prevalso sui diritti dei cittadini a
spostarsi agevolmente. Una
decisione che, ancora una volta, sembra gravare sulle spalle dei
contribuenti, costretti a subire le
conseguenze di un cambiamento che non sembra portare alcun beneficio
tangibile.
In conclusione, la frammentazione della linea extraurbana Lucca-Pisa via
Ripafratta rappresenta un taglio
netto che mette a dura prova la mobilità di chi dipende da questo
servizio. L’auspicio è che le autorità
competenti rivedano attentamente le conseguenze di queste scelte,
cercando soluzioni che soddisfino le
esigenze della collettività senza penalizzare i cittadini e i lavoratori
che, con fiducia, si affidano al servizio di
trasporto pubblico".