Non è certo la toponomastica che fa la differenza, bensì azioni specifiche, tra cui mi permetto di sottolineare, il recupero dei "Luoghi del Maestro", tra cui la villa che gli appartenne a Chiatri e il percorso delle "Valli Lunghe" a cui sono legati tanti momenti di vita del Maestro.
Il cambiamento del nome al teatro, a mio avviso, sta producendo tanto fumo e niente arrosto, per nascondere l'inadeguatezza di chi sta malamente gestendo, a mio parere, il centenario della morte di Puccini.
La villa di Puccini a Chiatri, dove Puccini ha vissuto e composto alcune sue opere, per esempio, è stata dimenticata, quando poteva/può, essere acquisita e riportata all'antico splendore, ricomponendo un itinerario testimoniale, fruibile, delle "ville e residenze di Puccini" che spazia da Lucca, Celle, Chiatri, Torre del Lago.
Anche la via delle" Valli Lunghe", che Puccini percorreva da Farneta a Chiatri, per raggiungere la sua residenza, con il calesse, tra l'altro di notevole interesse paesaggistico, è da anni interrotta.
Invece di cambiare nomi sarebbe stato/è opportuno ridare vita ai "luoghi del maestro", quelli che lo hanno visto artefice della sua arte. Recuperandoli.
Arch. Claudio Pardini Cattani