Con
la sottoscrizione della convenzione biennale (2023-2024) tra i due
Enti, l’Unione Comuni Garfagnana - che gestisce il vivaio
agricolo-forestale Centro “La Piana” di Camporgiano – potrà
proseguire il lavoro di conservazione delle varietà di interesse
agricolo e alimentare locali a rischio di estinzione
CASTELNUOVO
DI GARFAGNANA – Un progetto di recupero, caratterizzazione e
reintroduzione sul territorio di vecchie cultivar
di fruttiferi – tradizionalmente coltivati,
ma attualmente a rischio di estinzione – della
Garfagnana.
Prosegue il lavoro di conservazione delle varietà
di interesse agricolo e alimentare locali dell’Ente. Unione
Comuni Garfagnana e Terre
Regionali Toscane hanno infatti sottoscritto
una convenzione operativa
della durata biennale
(2023-2024) per garantire continuità al lavoro di valorizzazione del
patrimonio genetico vegetale e di tutela della biodiversità
forestale, attraverso un investimento pari a 21.514,94
euro.
L’Ente,
coadiuvato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e
Agro-Ambientali dell’Università di Pisa,
avrà il compito di realizzare un progetto di ricerca finalizzato a
caratterizzare e
salvaguardare la
biodiversità agraria
di 10 varietà di frutti autoctoni
della Garfagnana. Il progetto consisterà in un’indagine
storico-documentale e in campo mirata a verificare l’autoctonia
delle specie, la compilazione di schede pomologiche (con ricognizioni
periodiche programmate), la realizzazione di una ricerca etnobotanica
basata su interviste alla popolazione, ed infine la presentazione
delle schede di iscrizione al repertorio regionale delle varietà
caratterizzate.
Dal 1977 l’Unione
Comuni Garfagnana gestisce il
Centro “La Piana” di Camporgiano, vivaio
agricolo-forestale realizzato nel 1957 dal Corpo Forestale dello
Stato, che al suo interno ospita l’unica - in provincia di Lucca -
delle Banche Regionali del Germoplasma.
Qui l’Ente conserva più di 500 piante,
188 varietà fruttifere - di cui 26
attualmente iscritte (sei specie: ciliegio, melo, pero, susine, fico,
prugna) e 28 in fase di iscrizione – e 37
varietà orticole tra pomodori, fagioli, mais
e molte altre.
Il Centro è un vero e proprio fiore
all’occhiello dell’Ente che è l’unico ad avere una banca
attiva ed aperta sul
territorio con spazi di confronto e di informazione, più attività
di divulgazione e promozione attraverso i ‘coltivatori
custodi’ - ovvero aziende agricole e
hobbisti con conoscenze sulla riproduzione delle sementi – sulle
varietà di interesse agricolo-alimentare.
“Questa
importante convenzione – dichiara il
presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea
Tagliasacchi – permette
di continuare l’attività del Centro e della Banca al fine di
preservare le antiche varietà agrarie a forte connotazione culturale
e tradizionale nel quadro di una progressiva affermazione della
multifunzionalità del settore agricolo nello sviluppo locale. La
riscoperta e conservazione delle specie a rischio di estinzione
contribuisce ad arricchire il paniere delle produzioni tipiche e
ribadisce l’importanza e l’interesse che questa attività di
recupero riveste sul territorio”.