Cancellati tagli alle pensioni di vecchiaia degli infermieri
Le pensioni di vecchiaia dei sanitari sono salve ma sono stati confermati i tagli alle pensioni anticipate. Le decurtazioni non saranno applicate ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023 e nei casi di cessazione dal servizio per il raggiungimento dei limiti di età o di servizio. Soltanto per la sanità è stato stabilito che la decurtazione diminuirà progressivamente man mano che si ritarderà l'anticipo del pensionamento: è prevista infatti la riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. Questo provvedimento è stato preso al fine di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e garantire l'erogazione dei livelli assistenziali di assistenza. Medici ed infermieri potranno rimanere in servizio sino ai 70 anni.
Manovra, modificato l'articolo 33 che ora penalizza le pensioni anticipate
È quanto è stato depositato dall'esecutivo nello specifico emendamento all'articolo 33 della manovra finanziaria 2024 che riguarda la sanità, approvato il 18 dicembre insieme ad altri tre dalla Commissione Bilancio del Senato. I quattro testi con cui il Governo ha corretto la manovra sono stati avviati a Palazzo Madama per ottenere la fiducia e l'approvazione definitiva.
Oltre alle pensioni di alcune categorie di dipendenti pubblici (medici, insegnanti, impiegati degli enti locali e della giustizia amministrativa), è stata presentata la rimodulazione delle risorse a disposizione per il progetto del Ponte sullo Stretto; sono state stabilite le risorse aggiuntive per gli stipendi delle forze armate e delle forze dell'ordine e sono stati definiti i fondi per gli enti locali in ragione delle variazioni sulle aliquote Irpef.
Per quanto riguarda la previdenza, è stato definito che si potrà accedere alla pensione anticipata se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorrerà trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti contributivi ma per quanto riguarda alcuni dipendenti pubblici (medici, infermieri, insegnanti, dipendenti enti locali e ufficiali giudiziari) le finestre sono state fissate a 3 mesi se tali requisiti vengono maturati entro il 2024, a 4 mesi entro il 2025, a 5 mesi entro il 2026, a 7 mesi entro il 2027 e a 9 mesi entro il 2028.
Le altre misure riguardano la riduzione della spesa per finanziare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina; la concessione di cento milioni alle regioni a statuto ordinario per coprire i costi degli aumenti delle fonti energetiche del 2022 e del 2023; l'approvazione della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi e la riduzione al 21% dell'aliquota sui redditi derivanti dai contratti di locazione breve; la bocciatura della proroga dello smart working per i lavoratori fragili del settore pubblico che terminerà il 31 dicembre 2023; l'approvazione di un emendamento per contrastare il disagio abitativo con lo stanziamento di 100 milioni di euro per elaborare modelli sperimentali di edilizia residenziale pubblica. Infine il superbonus non è stato prorogato, pertanto sarà possibile concludere i lavori di ristrutturazione godendo dell'agevolazione del 110% attraverso il decreto Milleproroghe.
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