“Chi vince festeggia, chi perde spiega” (cit.).
Ed io sono oggi qui a spiegare che abbiamo perso: Lucca non sarà tra le finaliste per il titolo di “Capitale italiana della cultura 2026”. Ovviamente non sono contento, ma innanzitutto voglio puntualizzare alcune cose. La prima è che nella vita - come si dice - “Chi non fa, non falla” e quindi solo coloro che agiscono a volte si espongono agli errori. Invece per un decennio siamo stati abituati ad un immobilismo che non portando risultati non registrava neppure sconfitte.
Al contrario, penso che nella vita bisogna rischiare e credo di averlo dimostrato con i fatti, visto che altrimenti non sarei oggi il sindaco della nostra bellissima città.
L’azione è spesso rischiosa - come tutte le grandi scommesse - ed espone allo sbaglio, ma è sempre meglio che rimanere immobili.
La nostra amministrazione punta a fare, a vincere sapendo però che si può anche perdere.
Sottolineo che la responsabilità di quello che è successo è mia perché è una cosa in cui credevo, l’ho voluta e sono convinto della bontà del nostro progetto, e ringrazio chi l’ha curato e chi ci ha lavorato. Ringrazio tutte le associazioni che hanno partecipato e hanno portato i loro contributi.
Prossimamente presenterò alla città il dossier di candidatura per condividerlo.
Lo considero un punto di partenza perché per la prima volta abbiamo messo allo stesso tavolo quasi tutti i comuni della provincia, tantissime realtà culturali del nostro territorio.
Si arriva da anni in cui le amministrazioni della provincia non avevano quasi dialogo con il capoluogo ad avere un’intesa che non si era mai vista, fuori da logiche di colore politico e di campanilismo.
Questo lo considero già un grande risultato, che per me vale più delle critiche.
Chiudo dicendo che dispiace perché come purtroppo abbiamo visto in troppe circostanze, abbiamo un’opposizione che è contenta quando alla nostra città vanno male le cose. Tra l’altro detto da chi ha annunciato nel 2020 la candidatura a capitale 2024 e poi non è riuscita nemmeno a preparare il dossier.
In sostanza, non mi stupisce che le critiche arrivano da chi ha scientemente creato un clima ostile intorno alla candidatura a Capitale italiana della cultura con espedienti di basso livello.
Per questo non mi sento scalfito da tali critiche: perché arrivano da chi ha dimostrato di essere abituato a non fare.
Noi invece andiamo avanti a testa alta, sempre con l’obiettivo di lavorare per la nostra comunità, consapevoli che nella vita si può anche perdere, si può anche sbagliare, ma non per questo si deve perdere entusiasmo e spirito d’iniziativa.
“Meglio vivere osando, che non conoscere né vittoria, né sconfitta”.
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Ringrazio NoiTv per il servizio.
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