Cultura o coltura ?
Che equivoco, ragazzi! È un equivoco che accomuna la vecchia e la nuova giunta, entrambe provincialotte, entrambe bottegaie, entrambe analfabete. Facciamo a capirci: "cultura" non è una cosa che abbia a che fare con "turismo" o "eventi" o "brand". È una cosa che ha piuttosto a che fare con i cittadini, la condivisione, l'impegno, la civiltà, la crescita e la trasmissione del sapere da una generazione all'altra. Le nostre amministrazioni, presenti e passate, mi pare che sia evidente a tutti, non sono minimamente interessate ai cittadini lucchesi. Ciò che interessa veramente al nostro cosiddetto "ceto dirigente" (specchio comunque della società) sono i buoni affari di quattro amici, portatori di voto, gestori di barini e mangiatoie, di B&B e straccerie. Guardiamo le scuole a Lucca. Cosa vediamo? Container ammucchiati in un parcheggio di periferia e nessun legame con la società. Se guardo alle biblioteche cosa vedo? Uno sbaraccamento generale (con la luminosa eccezione dell'Agorà che, grazie all'eroismo di alcuni dipendenti, riesce a offrire ancora qualcosa di interessante, nonostante le ristrettezze di bilancio. Il confronto però con altre biblioteche comunali, come ad esempio la Classense di Ravenna, è umiliante). E i musei? I musei statali semiabbandonati, completamente slegati dalla città, tanto autoreferenziali quanto impolverati (ebbene, dice: ma sono dello Stato. E il museo comunale di palazzo Guiningi, potenzialmente vero e proprio museo di città? Non pervenuto… Eppure palazzo pretorio di Prato dimostra che qualcosa si potrebbe pur fare. Il museo del fumetto? Aiuto!). Guardiamo allora agli archivi. Archivio di Stato: moribondo (però con pupazzo di marmetta bianca e targa di ottone collocato sulla piazza). Archivio comunale? Non pervenuto. Cinema? In via di estinzione. Teatro? Caliamo un velo pietoso sul Giglio, teatro comunale, e la sua interminabile agonia. Concerti? Di che parliamo? Del "brand" Puccini buono per il turismo mordi-e-fuggi? Ma per favore! Iniziative musicali? Certo: il baraccone commerciale e distruttivo di Mimmo, il nostro caro amico napoletano che fa soldi sfasciando la città… Qualcosa che assomigli ai festival creativi, tipo Mojotic dei nostri vicini di Sestri Levante? Qualcosa che assomigli ai festival di Musica Jazz, tipo Perugia? Qualcosa che assomigli ai festival internazionali di avanguardia, tipo il festival dei due mondi di Spoleto? Ma di che cosa stiamo parlando? Gallerie d'arte? Di che si tratta? E giovani, i giovani dove sono? Come li coinvolgiamo? Come li aiutiamo a crescere, cosa gli trasmettiamo? Come noi stessi ci nutriamo della loro forza, della loro creatività? Ma i giovani sono tutti rincitrulliti, obnubilati dall'alcol in libero spaccio, che scorre a fiumi, col beneplacito dell'amministrazione, in questa città di alcolizzati tristi e di baristi felici. Va bene però, uno dice: abbiamo il nostro meraviglioso lascito storico, le architetture, il tessuto urbano, le mura… Vabbè, vabbè… Cambiamo discorso che è meglio.
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